UDINE – Se “metamorfosi” è la parola-chiave della 20^ edizione del Festival vicino/lontano, in programma a Udine da martedì 7 a domenica 12 maggio, una avvincente declinazione di questa indagine la si troverà anche nel percorso dedicato ai libri che saranno via via presentati in un cartellone vastissimo, ricco di oltre cento incontri e di più di 200 protagonisti italiani e stranieri. C’è innanzitutto il ‘festival nel festival’, l’area del programma dedicata a Tiziano Terzani, nei 20 anni dalla sua morte (28 luglio 2004) e nel ventennale del Premio Letterario internazionale Tiziano Terzani, che gli è stato dedicato all’indomani della scomparsa dalla famiglia Terzani con l’associazione vicino/lontano.
Spicca innanzitutto la riedizione di “Lettere contro la guerra” (Chiarelettere), scritte da Tiziano Terzani nel 2002 poco dopo gli accadimenti dell’11 settembre, che si rivelano straordinariamente profetiche. Ripubblicato ora a vent’anni dalla scomparsa di Tiziano, il volume è riletto con lo sguardo “attuale” di Tomaso Montanari che ne firma la prefazione e che lo presenterà al festival con Angela Terzani Staude, moglie di Tiziano e presidente di Giuria del Premio Terzani, giovedì 9 maggio, alle 19 nella Chiesa di San Francesco, in un dialogo con Elda Baggio, vice presidente di MSF, condotto dal biografo di Terzani e co-curatore del festival, Álen Loreti. A vicino/lontano, in anteprima assoluta, anche la presentazione dei due libri pubblicati da Ediciclo: “Tiziano Terzani mi disse”, di Jacopo Storni, che ci proietterà nei luoghi delle radici di un esploratore irrequieto, e “Viaggiare e non partire”, di Andrea Bocconi, che include il racconto del suo incontro con Tiziano Terzani. I due autori sfoglieranno le rispettive pubblicazioni sabato 11 maggio (ore 17, Libreria Friuli) in dialogo con Àlen Loreti. Venerdì 10 maggio, alle 19 alla Libreria Tarantola, verrà presentato anche “Tiziano Terzani, sui sentieri dell’Altro” di Tamara Baris (Perrone), che ci racconta un Tiziano libero e laico, senza paure né confini: «Vorrei che il mio messaggio fosse un inno alla diversità, alla possibilità di essere quello che vuoi». Centrale resta naturalmente il Premio Terzani, con la sua Serata di Premiazione, in programma sabato 11 maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, nel corso della quale la vincitrice Sally Hayden presenterà il reportage vincitore, “E la quarta volta siamo annegati” (Bollati Boringhieri), mentre durante il festival sarà proiettato il dialogo-intervista tra lo scrittore cileno Benjamìn Labatut, finalista 2024 per “Maniac” (Adelphi), e il matematico Furio Honsell.
Lo scrittore bosniaco Damir Ovčina, anche lui finalista come autore di “Preghiera nell’assedio” (Keller), parteciperà a un confronto dedicato ai “Popoli sotto assedio” in dialogo con Domenico Quirico e Paola Caridi.
Molte le novità editoriali a vicino/lontano: a cominciare dal noto scrittore e drammaturgo croato Dino Pešut, di cui Bottega Errante pubblica “Figlio di papà”, storia emozionante di un giovane trentenne che cerca il suo posto nel mondo. Un libro per tempi bui, che al festival si presenta domenica 12 maggio, alle 18 in Loggia del Lionello: l’autore dialogherà con la traduttrice Sara Latorre, restituendo il tempo della generazione di chi è nato negli anni Novanta. In anteprima nazionale Raffaello Cortina porta al festival il saggio “Cosa significa essere umani?”, scritto a quattro mani dal neuroscienziato Vincenzo Gallese con il saggista e psicologo Ugo Morelli che lo presenta sabato 11 maggio, alle 11 nella Libreria Feltrinelli. Una rivoluzione copernicana è sotto i nostri occhi e pone al centro del nostro universo mentale la “relazione”: scopriamo che l'”io” che pensavamo di essere deriva dai “noi” di cui siamo parte. Un piccolo vedemecum in forma di dialogo per viandanti dell’esistenza in cerca del significato di “umanità”.
Novità 2024 anche per l’attivista climatico Giorgio Brizio, curatore di “Per molti anni, da domani“(Bollati Boringhieri), una pubblicazione fortemente legata alle scelte che ci aspettano all’indomani delle elezioni europee. Lo presenta al festival domenica 12 maggio (ore 16.00, Loggia del Lionello), in dialogo con le attiviste Karolína Fabianová, slovacca, ed Emma Reynolds, austriaca. Tre giovani attivisti europei ci raccontano il mondo che vorrebbero. E a due anni dalla scomparsa di Pierluigi Di Piazza, fondatore del Centro Balducci, esce per Alba Edizioni il suo libro postumo “La profezia del quotidiano. In ascolto di profeti e testimoni”, dedicato alle figure dei Profeti, religiosi e laici, che sollecitano un impegno quotidiano costante da parte di tutti, ed esortano ad alimentare la speranza. Ne parleranno al festival, nel dialogo in programma domenica 12 maggio (ore 14.30, Chiesa di San Francesco) il fratello dell’autore, Vito Di Piazza, con la Pastora battista e teologa Lidia Maggi, e il vicedirettore NEM Paolo Mosanghini.
E nel conto alla rovescia per GO! 2025, la Capitale Europea della Cultura, intorno a “Gorizia Nova Gorica: due città in una” (Ediciclo) l’autore, Andrea Bellavite, dialogherà domenica 12 maggio con la giornalista Barbara Urizzi (ore 17, Libreria Feltrinelli), raccontando una terra che nei secoli ha testimoniato la bellezza delle culture – germanica, slava, latina, friulana, ebraica – ed è stata dolorosamente divisa per decenni da un confine innaturale, che l’ha trasformata nella “piccola Berlino”.
A vicino/lontano, ancora, un incontro che si preannuncia emozionante, con lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz, sul tema “Patria comune”, in programma sabato 11 maggio (ore 16.30, Chiesa di San Francesco): sarà l’occasione per ripercorrere un viaggio in sei tappe attraverso l’idea di Europa, una storia lunga almeno sedici anni, che inizia con il viaggio del 2008 lungo la frontiera orientale dell’Unione Europea, raccontato poi in Trans Europa Express; e stazione dopo stazione si concluderà con il pamphlet di imminente uscita per Feltrinelli, “Verranno di notte”, centrato sul “ritorno della barbarie” nel nostro mondo. Il pubblico di vicino/lontano avrà il privilegio di ascoltarne alcuni passi in anteprima, dalla voce del suo stesso autore, nella sua veste attoriale di grandissima suggestione.
Di “Libertà contro libertà” (Il Mulino), e del significato reale e attuale di questa parola e del concetto di “liberalismo”, converseranno domenica 12 maggio (ore 16, Oratorio del Cristo) gli autori del saggio, lo storico dell’economia Emanuele Felice e il docente di dottrine politiche Alberto Mingardi, coordinati dall’economista Antonio Massarutto. Due libri, infine, legati al tema del “fiume”: “Timavo Natisone Isonzo. Fiumi, uomini e confini” (Ribis), di Cristina Noacco, che mercoledì 8 maggio racconterà tre fiumi di frontiera e altrettanti itinerari alla scoperta delle regioni che attraversano. Mentre “Gli intrecci del fiume” (Ediciclo), di Elisa Cozzarini, racconterà giovedì 9 maggio i luoghi più speciali avvolti dal suono dell’acqua che scorre libera: ricordo dell’infanzia e di un tempo dilatato che appariva infinito. Ancora al festival “Il grande scollamento. Timori e speranze dopo gli eccessi della globalizzazione” (Bocconi University Press) dell’insigne economista Marco Magnani, che lo presenterà in dialogo con il direttore di Ansa Fvg Francesco De Filippo, e MIR (People) dell’antropologo Francesco Vietti che ne discuterà con la giornalista Luciana Borsatti