Operazione congiunta tra Guardia di Finanza e Polizia Stradale a Udine
Nei giorni scorsi, intensificazione dei controlli lungo le autostrade ha portato alla luce una grossa operazione di contrabbando di gasolio. La collaborazione tra la Guardia di Finanza e la Polizia Stradale di Udine ha permesso di intercettare quattro carichi illegali, con un totale di 108.000 litri di gasolio, camuffati da innocue miscele.
Dettagli dell’operazione
Il carburante, proveniente dall’Ungheria, era destinato alle province di Napoli e Caserta. Le autorità hanno scoperto che i documenti di accompagnamento erano falsificati per mascherare il carico come “miscela di solventi organici” o “liquido anticorrosivo”. I controlli, effettuati in diverse aree di servizio, hanno portato al sequestro di quattro autoarticolati e al gasolio trasportato in fusti da 1.000 litri.
I trasportatori coinvolti sono stati denunciati per gravi violazioni delle norme sulle accise, con pene che possono arrivare fino a 5 anni di carcere e multe sostanziose.
Risultati delle indagini tecniche
Durante i controlli, le Fiamme Gialle hanno utilizzato strumentazioni specifiche che hanno rivelato una densità del liquido tipica del gasolio. Le analisi chimiche successive hanno confermato che il carburante era stato alterato con sostanze per eludere i controlli, comportando rischi significativi per chi lo avrebbe utilizzato e un danno notevole all’Erario per IVA e accise evase.
Violazioni e sanzioni amministrative
Le verifiche hanno evidenziato 45 violazioni al Codice della Strada e ulteriori infrazioni legate al trasporto di merci pericolose, con sanzioni che ammontano a 31.486 euro e la sospensione della patente per quattro autotrasportatori. In particolare, i veicoli erano sprovvisti dei necessari pannelli di sicurezza e dispositivi obbligatori per il trasporto di sostanze infiammabili.
Questo intervento si inserisce in un più ampio sforzo delle autorità per contrastare le frodi nel settore dei trasporti e garantire la sicurezza sulle strade. Le frodi alle accise, oltre a rappresentare un danno economico, minano le regole della concorrenza e presentano seri rischi per l’ambiente e la sicurezza pubblica.