Le comunità di San Giorgio di Nogaro e Torviscosa hanno reso omaggio a Stefania Sarnataro, l’imprenditrice trentatreenne venuta a mancare mercoledì scorso nella propria abitazione, vinta da una malattia contro cui ha lottato con forza e determinazione. La cerimonia in Duomo ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, amici e familiari, che hanno voluto dare l’ultimo saluto a Stefania, ricordandola non solo per la sua battaglia personale ma anche per il suo contributo significativo nel campo dell’innovazione e della sostenibilità.
Una visione innovativa per il futuro dell’agricoltura
La storia di Stefania, laureata in Scienze dell’architettura, è emblematica di una giovane donna che, nonostante un’apparenza delicata, nascondeva una resilienza e una determinazione fuori dal comune. Queste qualità l’hanno spinta, insieme al fratello Edi e con il fondamentale supporto della loro famiglia di ristoratori, a intraprendere nel 2018 un ambizioso progetto di coltivazione acquaponica, il primo del genere in Friuli Venezia Giulia.
L’idea, sviluppata con l’ausilio dell’università di Bologna, mirava alla produzione di ortaggi a foglia, frutta e piante aromatiche in una serra totalmente automatizzata, che avrebbe rappresentato un esempio tangibile di come la tecnologia potesse contribuire a un’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
MontVert: un sogno diventato realtà
Il 2020 segna un anno di riconoscimenti per Stefania e il suo team, con la vittoria dell’Oscar Green per la sostenibilità ambientale da parte della Coldiretti di Udine. Questo premio anticipa di poco l’inaugurazione dell’impianto MontVert nel 2021, la prima azienda acquaponica in Friuli-Venezia Giulia che rappresenta la concretizzazione del loro sogno.
MontVert si distingue per essere un ambiente all’avanguardia, dove l’attenzione alla qualità dei prodotti si sposa con un impegno costante verso l’innovazione e la sperimentazione. L’azienda coltiva una varietà di ortaggi e piante aromatiche, e recentemente ha introdotto anche il pomodoro cuore di bue, dimostrando un’apertura verso nuove sfide e l’adozione di tecniche di coltivazione sempre più avanzate.
Un impegno sociale e educativo
Parafrasando le parole del fidanzato Michele, Stefania era una persona di grande sensibilità, la cui determinazione e coraggio sono stati un esempio per tutti. La sua visione non si limitava all’aspetto imprenditoriale, ma abbracciava anche un forte impegno sociale. Stefania, infatti, apriva le porte dell’impianto acquaponico a studenti di scuole superiori, con l’intento di educare le giovani generazioni sull’importanza dell’agricoltura sostenibile e sulle possibilità offerte dalle nuove tecnologie in questo settore.
Il ricordo di Stefania Sarnataro rimarrà vivo non solo nella memoria di chi l’ha conosciuta e amata, ma anche nel segno tangibile lasciato.
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