UDINE – Una tragedia si è consumata nelle acque del fiume Natisone, dove due ragazze hanno perso la vita e un ragazzo risulta disperso. Patrizia ha chiamato il 112 ben quattro volte per chiedere aiuto, ma l’ultima chiamata è rimasta senza risposta. Questo ha portato all’apertura di un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti.
Le telefonate disperate
Il Procuratore della Repubblica di Udine, Massimo Lia, ha dichiarato che l’inchiesta mira a verificare se vi siano state responsabilità omissive nei soccorsi. Le chiamate di Patrizia sono iniziate alle 13:29, con successive chiamate nei minuti immediatamente seguenti, tutte all’interno di un arco temporale di circa mezz’ora.
Tempistiche dei soccorsi
L’attivazione dell’elicottero sanitario di Campoformido è avvenuta alle 13:48, ben 19 minuti dopo la prima chiamata. Fino a quel momento, era stato allertato un elicottero dei vigili del fuoco, situato a 120 chilometri di distanza. Le prime verifiche suggeriscono che ci potrebbero essere stati ritardi critici nella risposta ai soccorsi.
Indagini in corso
Le autorità stanno conducendo approfondimenti per stabilire con precisione le tempistiche e le modalità dei soccorsi. Al momento, non ci sono elementi concreti che indichino una chiara negligenza, ma le verifiche sono solo all’inizio. Il procuratore Lia ha sottolineato l’importanza di configurare responsabilità di tipo omissivo per poter procedere con l’inchiesta.
Il contesto della tragedia
Le condizioni meteo hanno aggravato la situazione, con il fiume Natisone in piena che ha travolto i giovani. La tragedia ha sollevato interrogativi sulla prontezza e l’efficacia dei servizi di emergenza, questioni che saranno centrali nell’inchiesta appena avviata.