Sarà inaugurata questa sera al Museo Civico d’arte Palazzo Ricchieri a Pordenone la grande mostra antologica “Mario Sironi. Adoro il bello che mi offre l’arte e la natura”, dedicata all’artista italiano Mario Sironi (1885-1961), uno dei maestri del Novecento che innovarono il panorama delle arti figurative nel nostro Paese, facendo poi scuola a livello internazionale. La mostra, aperta al pubblico dal 13 aprile al 26 maggio, propone 35 opere, alcune tra le più rappresentative di Sironi e della temperie culturale della sua epoca. Organizzata da Pordenone Fiere e dal Comune di Pordenone con il sostegno della Fondazione Friuli e in collaborazione con NEF Padova, è stata curata dalla Galleria 56 di Bologna.
«Dopo la mostra del 2018 – evidenzia l’assessore Alberto Parigi – Pordenone continua il suo legame con Mario Sironi, presentando opere che costituiscono un percorso nuovo, certamente più concentrato in una sorta di “bignami” della sua produzione. Passiamo dalle grandi opere pittoriche a curiosità come i bozzetti per le pubblicità del tempo. Insomma questa mostra rappresenta una succulenta occasione sia per ammirare le opere di un autore di assoluto prestigio, che per valorizzare i nostri spazi culturali quali il Museo civico d’arte con eventi che intendono avvicinare un pubblico sempre più vasto all’arte e ai luoghi della cultura».
Afferma il presidente di Pordenone Fiere Renato Pujatti: «Da 5 anni realizziamo con piacere un’iniziativa d’arte moderna e contemporanea che coinvolge la città di Pordenone. La mostra di quest’anno, dedicata al grande maestro Sironi, si colloca in un progetto più ampio orientato a sostenere il ruolo di Pordenone come meta di turismo culturale. Ci teniamo moltissimo a realizzare questi progetti in collaborazione con il Comune di Pordenone, poiché siamo convinti che l’arte e la cultura, ma soprattutto la bellezza, debbano rientrare nella mission di Pordenone Fiere».
Questa esposizione, infatti, vede la luce dopo il successo delle mostre “en plein air” di Bruno Lucchi (2019), di Giorgio Celiberti (2020) e dell’antologica di Umberto Martina (2022).
Oggi è la volta di Mario Sironi, grande maestro dell’arte moderna e contemporanea italiana, pittore, scultore, architetto, illustratore, scenografo e grafico degli anni Trenta, che teorizzò e praticò il ritorno alla pittura murale. Abbandonati gli studi universitari di ingegneria per dedicarsi alla pittura, aderì al movimento futurista. Dopo la guerra, a cui partecipò come volontario, nel 1922 a Milano diede il via con alcuni altri artisti al movimento “novecentista”. Nel contempo collaborò al Popolo d’Italia come disegnatore e critico d’arte e fu anche membro del direttorio della Triennale di Milano. La sua pittura, tesa alla rivalutazione dei valori plastici distrutti dall’impressionismo, è fatta di chiaroscuro, volumi e concisione grafica, e si risolve nell’idoleggiamento di una vita eroica e primitiva.
«La mostra a palazzo Ricchieri – spiega il co-curatore Alberto Scarpazza di Galleria 56 – rappresenta in modo completo la poliedricità dell’artista. Dalla sua prima opera, realizzata a soli 15 anni, continuando poi con i lavori d’età matura, passando attraverso la satira politica e la pubblicità per grandi marchi italiani, per finire con gli anni della solitudine e le opere monumentali dedicate alla decorazione in senso generale».
Tra le opere esposte “La Giustizia e la legge” del 1935-1937, “Ritratto di Uomo Anni ‘50”, “Figure Femminili 1948”, “Composizione Grigio-Azzurra fine anni ‘40”, e il progetto per la pubblicità della Fiat 500 del 1936 circa. Un ricco catalogo contenente tutte le opere esposte accompagna l’evento espositivo. La mostra, ospitata al Museo civico d’Arte, costituisce l’inizio di un nuovo percorso di collaborazioni con Pordenone Fiere che, nel 2025, proporrà un evento fieristico con una formula totalmente rinnovata e dal titolo “Alto Adriatico, Arte, Antiquariato”.
La mostra su Sironi è visitabile a ingresso libero con i seguenti orari: venerdì 15-19, sabato e domenica 10-13. Per informazioni: comune.pordenone.it/sironi24 .