A fronte dell’evoluzione dei bisogni, dei mutamenti demografici e sociali in atto, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità), insieme all’Ambito Territoriale Sociale “Noncello” di cui il Comune di Pordenone è ente gestore, hanno organizzato alcuni giorni or sono un evento dedicato al tema dei Diritti di cittadinanza e all’esigenza di pensare un nuovo modello organizzativo degli Ambiti territoriali sociali per affrontare le sfide sempre crescenti.
Interrogandosi sugli scenari futuri la riflessione è stata condotta a 360°. Partendo da uno sguardo di livello nazionale, dalla voce del Ministero si è arrivati a rappresentare la realtà regionale e locale, aprendo infine una finestra sugli Ambiti che hanno presentato le proprie buone pratiche.
Con l’incaricato di Banca Mondiale, dott. Paolo Tomasin, si è fatto il punto sulle Linee Guida per la definizione dei modelli organizzativi omogeni degli Ambiti territoriali sociali per l’attuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali di livello ministeriale, per garantire omogeneità a livello nazionale. L’intervento del prof. Gino Mazzoli ha permesso di aprire un’interessante prospettiva sul Welfare generativo, sottolineando l’importanza e il lavoro delle reti e la necessità di ricostruire un rapporto di fiducia con la cittadinanza. Inoltre si è parlato di normativa, di fondi e di nuove povertà, partendo dalla sfida dei Livelli Essenziali delle Prestazioni sociali, considerando anche l’apporto del Terzo Settore nelle modalità della co-progettazione e co-programmazione.
Il quadro regionale è stato delineato da Miriam Totis, direttrice del Servizio programmazione e sviluppo dei servizi sociali e dell’integrazione e assistenza sociosanitaria della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità della Regione FVG. A illustrare le buone pratiche degli Ambiti nella tavola rotonda, moderata da Paolo Felice di Legacoop Fvg, sono stati i Responsabile dei Servizi sociali dei vari comuni: Rossella Di Marzo per il Comune di Pordenone, Maura Clementi per quello di Gorizia, Stefano Franzin per Azzano Decimo, Nicoletta Stradi per Udine e Stefano Chicco per Trieste. Nutrito e attento l’uditorio composto da rappresentanti di istituzioni, amministratori, professionisti del sociale, della sanità e del Terzo settore.
La gestione associata dei Servizi Sociali tramite gli Ambiti si è confermata la forma più idonea per dare risposte adeguate alla cittadinanza, ma ha necessità di fare un ulteriore salto di qualità. Non a caso è stata citata l’esperienza del Veneto che ha emanato la prima legge che assegna personalità giuridica agli Ambiti Territoriali Sociali. È quindi necessario fare un lavoro di innovazione e omogenizzazione territoriale, il cui processo è dunque avviato.
Tale processo vede l’Amministrazione comunale e l’assessorato alle Politiche Sociali in prima linea, consapevoli della complessità che gli Ambiti si trovano ad affrontare ogni giorno e della necessità di tracciare un quadro che tenga in considerazione gli scenari futuri che si delineano a fronte dell’evoluzione dei bisogni della società, per darsi una struttura solida e sostenibile in tutti gli aspetti amministrativi e procedurali, imprescindibili per fornire ai cittadini servizi di qualità.
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