Qual è il miglior vino Chardonnay? Esiste un modo ideale per berlo? Con cosa accompagnarlo? Questo sono alcune delle domande che si pongono gli appassionati di vino che per la prima volta si avvicinano al magico mondo dello Chardonnay. E di fatto più che un mondo si tratta di un vero e proprio universo, dato che quest’uva viene coltivata in tutto il globo e dà vita ad un’ampia gamma di vini, a volte molto diversi da loro, ma che in comune hanno un’elevatissima qualità. Andiamo a scoprire di più sull’uva bianca più famosa al mondo.
Si ritiene che il vitigno sia nato da un incrocio naturale tra le varietà Pinot Nero e Gouais Blanc, un antico ceppo che i Romani portarono in Francia dalla Croazia. Questo incrocio è avvenuto molti secoli fa e da allora questo vitigno si è affermato come uno dei principali della Borgogna. Da lì si è espanso in altre regioni vinicole francesi, in particolare nella Champagne, dove è una delle principali uve utilizzate per la produzione dello Champagne insieme al Pinot Noir e al Pinot Meunier. Successivamente nel XIXº e XXº secolo ha conquistato nuove regioni vinicole in Europa, America, Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa. In ogni regione, le uve Chardonnay hanno dimostrato incredibili capacità di adattarsi alle condizioni locali e hanno iniziato a produrre vini dalle caratteristiche uniche. L’uva si è adattata come un camaleonte all’immensa varietà di suoli e climi del pianeta. È per questo che oggigiorno non esiste un concetto unico di vino Chardonnay, ma tantissime interpretazioni diverse.
Ciò che è indiscutibile è che questa è una delle uve bianche più prestigiose, se non la più prestigiosa, e sicuramente è la più coltivata al mondo: si stima che in totale in giro per il globo vi siano 210.000 ettari vitati, di cui ben 75.000 si trovano negli Stati Uniti, mentre la Francia si attesta sui 44.000 ettari vitati. L’inesauribile capacità di quest’uva di attecchire in qualsiasi latitudine fa sì che possiamo assaggiare un vino Chardonnay negli angoli più diversi della Terra, dai paesi freddi, dove il vino è più tagliente e agrumato, a quelli più caldi, dove può sfoggiare aromi di tropicale frutta. In ogni luogo troveremo vini con una propria personalità ma, in generale, tutti sprigioneranno note floreali e di pasticceria. Se nel suo processo di affinamento interviene un’adeguata botte di rovere, un buon vino Chardonnay invecchierà con grazia e acquisirà profondità, completando i suoi aromi con toni burrosi, melliflui e caramellati. Anche le note di mela e pesca sono caratteristiche tipiche dei vini invecchiati in botte.
Nello Chablis, una delle principali regioni vinicole francesi, vengono prodotti vini di notevole acidità e con un’impressionante capacità di invecchiamento. Un esempio in questo senso è il vino Chablis Vau De Vey Premier Cru del Domaine Alice Et Olivier De Moor. I grandi vini di Montrachet e dei suoi vicini Grand Cru della Borgogna sono esempi di Chardonnay al massimo del suo potenziale. Un vino che vale la pena provare almeno una volta nella vita è il Batard Montrachet Grand Cru del Domaine Blain Gagnard. Questi e molti altri Chardonnay della Borgogna sono disponibili presso l’enoteca Svino.it, che propone un interessante mix di bottiglie di cantine rinomate e produttori di nicchia a prezzi abbordabili.
L’ampio ventaglio di aromi e sfumature di questi vini aprono ad un universo quasi infinito di abbinamenti a portata di mano. Gli Champagne a base di Chardonnay si sposano perfettamente con la cremosità del prosciutto iberico e del foie gras, e con l’intensità marina delle ostriche. I vini Chablis si abbinano a tutti i tipi di salumi, noci e carni bianche, mentre gli Chardonnay della Borgogna si sposano magnificamente ai piatti di pesce al forno, ai frutti di mare cotti o grigliati e diversi tipi di formaggi, con una predilezione per quelli a pasta molle.
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