La comunità di Prata di Pordenone è stata scossa dalla notizia della morte di una giovane cittadina statunitense, Natalia Van Winkle, figlia di militari domiciliati presso la Base Usaf di Aviano. La dodicenne, dopo un incidente avvenuto durante un allenamento di football americano il primo marzo, è stata trovata senza vita nel suo letto il 5 marzo, generando sgomento e dolore non solo tra i familiari ma in tutta la comunità.
L’incidente, apparentemente banale, ha innescato una serie di eventi che ora sono al centro di un’indagine per omicidio colposo. La Procura di Pordenone, guidata dalla pm Federica Urban, ha messo sotto la lente d’ingrandimento le pratiche medico-sanitarie seguite dall’Ospedale Civico di Pordenone, dove la ragazza è stata visitata due giorni prima della sua morte.
L’intervento medico sotto esame
Nonostante una visita ortopedica e generale accurata, che includeva radiografia ed ecografia al ginocchio lesionato, nessuna complicazione era stata rilevata, e la ragazzina Natalia Van Winkle era stata dimessa con la raccomandazione di riposo e l’assunzione di un antidolorifico. La decisione ora solleva interrogativi, dato l’inaspettato e tragico epilogo.
La Procura ha quindi nominato un collegio di consulenti tecnici, composto da Antonello Cirnelli (specialista in medicina legale), Elio Castagnola (pediatra) e Cosimo Perrone (cardiologo), incaricati di eseguire un’autopsia per accertare le cause precise del decesso e valutare eventuali responsabilità mediche.
Una comunità in attesa di risposte
Mentre il dolore per la perdita di una vita così giovane pervade Prata di Pordenone, l’attenzione si concentra sulla ricerca della verità. L’esame autoptico, previsto per il 12 marzo, è atteso con ansia per poter offrire risposte ai familiari e alla comunità, oltre che per valutare la correttezza delle procedure mediche seguite.