Pordenone, una città del Nord Est con ambizioni culturali di rilievo, si candida per il titolo di “Capitale Italiana della Cultura” per l’anno 2027. Questa mossa rappresenta un punto di svolta mai visto nella regione, che potrebbe trasformare la città in un epicentro culturale per un intero anno.
Presentazione della candidatura
Il percorso verso il 2027 inizia con un evento chiave: la presentazione della candidatura. Questo importante appuntamento è fissato per venerdì 19 aprile alle 18:30, presso l’ex convento di San Francesco, situato nella suggestiva piazza della Motta. L’evento è aperto a tutti i cittadini di Pordenone, fino a esaurimento posti, segnalando un forte desiderio di inclusione e partecipazione comunitaria.
Un evento di partenza, non solo di arrivo
Più che un traguardo, la candidatura di Pordenone deve essere vista come un punto di partenza. L’obiettivo è sperimentare un nuovo concetto di futuro, dove la cultura diventa il motore principale di crescita e sviluppo. Questo processo non sarà isolato, ma vedrà un’ampia partecipazione delle organizzazioni culturali locali e di un vasto sistema di stakeholders, tutti impegnati a contribuire attivamente.
Chi guiderà il progetto?
Durante la cerimonia di presentazione, saranno presenti figure chiave come il sindaco Alessandro Ciriani, il vicesindaco e assessore alla Cultura Alberto Parigi, rappresentanti della Regione Friuli Venezia Giulia, e le imprese culturali e creative coinvolte: Itinerari Paralleli Impresa Sociale e I Mille. Queste organizzazioni sono rispettivamente incaricate della redazione del dossier di candidatura e della creazione dell’identità grafica di Pordenone Capitale della Cultura.
Il debutto del logo
L’evento sarà anche l’occasione per svelare ufficialmente il logo della candidatura, un simbolo visivo che rappresenterà l’identità e l’aspirazione culturale di Pordenone nel percorso verso il 2027.
La candidatura di Pordenone come Capitale Italiana della Cultura è un esempio luminoso di come la cultura possa essere al centro di una strategia di sviluppo urbano e regionale. Con un coinvolgimento così ampio e diversificato, la città dimostra un modello di crescita culturale che potrebbe fare da esempio a molte altre città italiane.
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