Legno carnico per ristrutturare Milano: nasce il nuovo Punto Luce Save the Children a Gallarate

A Milano nasce un nuovo Punto Luce Save the Children in legno naturale proveniente dalla Carnia.

24 giugno 2025 15:18
Legno carnico per ristrutturare Milano: nasce il nuovo Punto Luce Save the Children a Gallarate -
Condividi

MILANO – Nel quartiere Gallaratese di Milano nasce un nuovo presidio di socialità progettato per contrastare la povertà educativa di oltre un migliaio di bambini e adolescenti all’anno. Il Punto Luce, realizzato da Save the Children, è il 27° in Italia e il terzo nel capoluogo lombardo, costruito con una struttura interamente in legno naturale fornito dalla carnica Legnolandia, scelta per la sua sostenibilità e qualità ecocompatibile.

Edificio sostenibile e innovativo

L’edificio si sviluppa su circa 650 metri quadri e si caratterizza per una forma circolare, con spazi aperti, flessibili e versatili pensati per stimolare la creatività e accogliere i minori nelle diverse attività. La struttura è dotata di un tetto verde con copertura vegetale e pannelli solari, integrando un impianto fotovoltaico in grado di soddisfare completamente il fabbisogno energetico del Punto Luce. All’interno si trova un cortile, mentre l’esterno è circondato da un giardino di circa 2.000 metri quadri con alberi, camminamenti e piazzole realizzate in pavimentazione drenante.

Materiali e design all’avanguardia

La struttura portante è composta da una intelaiatura in legno certificato PEFC, con travi lamellari e pareti a telaio che definiscono la forma tondeggiante e irregolare dell’edificio. Il rivestimento esterno in assi di larice verticali, intervallate da ampie superfici vetrate, offre un effetto “dentro-fuori” che valorizza la continuità tra interno ed esterno, ispirandosi al giardino giapponese. Gli elementi in legno, prodotti negli stabilimenti di Legnolandia a Forni di Sopra, Sutrio e Villa Santina, sono stati assemblati direttamente in cantiere.

Approccio circolare e poetico

Per la costruzione sono stati impiegati legni non trattati di varie tipologie: abete per la struttura portante, okoumé e larice per le finiture esterne. Il larice, con le sue tonalità calde che mutano con l’esposizione al sole, simboleggia un’architettura “viva” in grado di trasformarsi nel tempo. Il progetto prevede infatti che la facciata possa essere rinnovata in futuro semplicemente invertendo le lamelle, secondo un modello di sostenibilità circolare e consapevole.

Segui Prima Friuli