La Regione Friuli Venezia Giulia ha investito consistenti risorse nel settore dell’istruzione durante le ultime legislature, come affermato dall’assessore regionale all’Istruzione Alessia Rosolen durante l’evento “Giovedì prima di tutto”, promosso da Prima Cassa. Rosolen ha sottolineato l’importanza di comprendere le dinamiche della società e di anticipare i cambiamenti attraverso un’adeguata educazione, al fine di progredire e affrontare le sfide future.
L’importanza degli investimenti nella scuola
Nel suo intervento, Rosolen ha evidenziato come le riforme passate del sistema scolastico non abbiano portato a miglioramenti significativi, ma piuttosto a cambiamenti superficiali e privi di una visione a lungo termine. L’assessore ha sottolineato che, data la rapida evoluzione industriale in corso, la scuola deve adattarsi con maggiore celerità a tali cambiamenti.
Analisi e anticipazione delle tendenze
In questo contesto, la Regione ha condotto un’analisi approfondita delle tendenze educative e sociali, al fine di riscrivere le leggi sull’istruzione per rispondere alle nuove esigenze. Rosolen ha dichiarato che sono state definite chiare priorità per il futuro, necessarie per affrontare le sfide in arrivo.
Investimenti nei bisogni educativi speciali
L’assessore ha enfatizzato l’importanza di investire nei bisogni educativi speciali, destinando maggiori risorse a tali settori e potenziando i servizi a domicilio e in ospedale. Ha sottolineato la necessità di rispondere in modo adeguato alle evoluzioni della società, evidenziando come la Regione stia ora dedicando attenzione a tematiche precedentemente trascurate.
Sussidiarietà e potenziamento degli ITS
Attraverso la sussidiarietà rispetto allo Stato, il Friuli Venezia Giulia sta investendo nel sistema scolastico per colmare le lacune esistenti, non solo in termini di personale. L’assessore ha anche annunciato il potenziamento del sistema degli ITS per specializzare gli studenti e ridurre il divario tra istruzione e lavoro. L’obiettivo è creare una filiera unica che collega il diritto allo studio dall’istruzione primaria all’università, per una gestione più efficiente delle esigenze educative delle famiglie.