Cinque agenti della polizia penitenziaria feriti a Udine
UDINE – Nel giro di 24 ore, cinque agenti della polizia penitenziaria del carcere di Udine sono rimasti feriti in due episodi distinti. La situazione nelle strutture detentive si conferma critica, aggravata dal problema del sovraffollamento.
Prima aggressione durante un trasferimento
Il primo episodio si è verificato nel pomeriggio di lunedì, quando un detenuto con problemi di tossicodipendenza ha aggredito tre agenti mentre veniva scortato in ospedale. L’uomo, che aveva ingerito batterie per protesta dopo il rifiuto di farmaci, ha attaccato con calci e pugni, arrivando a strangolare uno degli agenti. Solo l’intervento di altri colleghi ha permesso di fermarlo. I tre agenti feriti sono stati curati in ospedale e hanno ricevuto prognosi tra i 5 e i 12 giorni.
Secondo attacco in pronto soccorso
Meno di un giorno dopo, un altro detenuto ha seminato il panico al pronto soccorso dell’ospedale, dove si trovava dopo aver distrutto la cella in un attacco d’ira. Ha aggresso due agenti, colpendo uno di loro con una testata e facendo perdere i sensi. Quest’ultimo ha riportato un trauma cranico ed è stato ricoverato per un giorno, mentre al collega sono stati assegnati 10 giorni di prognosi.
Situazione critica e richieste di intervento
Questi episodi si aggiungono a una serie di aggressioni registrate dall’inizio dell’anno nelle carceri di Udine e Trieste. La carenza di personale e la presenza di detenuti con problemi psichiatrici stanno mettendo a dura prova la sicurezza degli agenti. I rinforzi recentemente assegnati non sono sufficienti a colmare le carenze, e cresce la richiesta di interventi urgenti da parte delle istituzioni.