Udine. Svolta nella diagnosi del tumore alla prostata: «risonanza efficace anche senza contrasto»
Lo studio PRIME pubblicato su JAMA dimostra l'efficacia della risonanza alla prostata senza contrasto. Udine tra i centri leader.


UDINE – Una svolta nella diagnosi del tumore alla prostata arriva grazie allo studio internazionale PRIME, pubblicato sulla prestigiosa rivista JAMA. Lo studio dimostra che la risonanza magnetica multiparametrica della prostata può essere effettuata anche senza mezzo di contrasto, mantenendo la stessa efficacia diagnostica. Un risultato che potrebbe cambiare le regole nella gestione di una delle patologie oncologiche più diffuse tra gli uomini.
Alla guida del progetto lo University College London, ma tra i principali centri protagonisti spiccano l’Università di Udine e l’Ospedale Santa Maria della Misericordia, che si è distinto come secondo al mondo per numero di arruolamenti nello studio.
Un’ulteriore conferma del ruolo di Udine nella rete sanitaria internazionale, come già accaduto in altri progetti ad alta specializzazione.
La risonanza biparametrica: meno rischi, stessi risultati
La cosiddetta risonanza biparametrica, cioè eseguita senza l’iniezione del liquido di contrasto, rappresenta un’innovazione cruciale: riduce tempi e costi, diminuisce i potenziali rischi per i pazienti – come le reazioni avverse al mezzo di contrasto – e semplifica l’accesso all’esame, rendendolo disponibile in modo più ampio anche nei contesti meno attrezzati.
Quando però l’esame viene eseguito in centri specializzati, come appunto Udine, l’accuratezza diagnostica si mantiene elevata. Un risultato che potrebbe cambiare le linee guida internazionali nella diagnosi precoce del carcinoma prostatico.
Una notizia che segue l’onda positiva dell’eccellenza friulana nel campo sanitario, come dimostrato anche dalla recente notizia sulla maculopatia.
Udine tra i protagonisti dello studio PRIME
A guidare il contributo friulano è stato il prof. Rossano Girometti, radiologo dell’Università di Udine, docente di Diagnostica per immagini, affiancato dal dott. Gianluca Giannarini, della SOC Urologia dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale.
Il team multidisciplinare comprende anche i professionisti dell’Istituto di Radiologia diretto da Chiara Zuiani, la SOC di Anatomia Patologica (con Stefano Pizzolitto), e un ampio numero di collaboratori tra radiologi, oncologi, urologi, anatomopatologi, radioterapisti e medici nucleari. Una sinergia tra Università e Asufc che conferma l’eccellenza locale.
“Questo importante riconoscimento – ha dichiarato il professor Girometti – testimonia la forza del nostro gruppo e il valore della collaborazione tra ricerca, assistenza e università. Udine si conferma all’avanguardia nella lotta al tumore prostatico”.
L’abstrac dello studio è disponibile a questo link https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40928788/
Il sito dello University College London con il gruppo di ricerca PRIME in cui sono citati anche l’Università e l’Ospedale di Udine https://compassurology.org/projects/prime
Un risultato che rafforza l’immagine del Friuli Venezia Giulia e Veneto come polo d’eccellenza sanitaria, in linea con altre iniziative di rilievo.