Naomi Oreskes a Trieste: al via il convegno della SISSA sui disturbi dell’informazione
A Trieste il XIV convegno SISSA sulla comunicazione della scienza con Naomi Oreskes, 40 eventi e 125 relatori dal 2 al 5 dicembre.
TRIESTE – La storica della scienza Naomi Oreskes, autrice del best seller internazionale “Mercanti di dubbi”, arriva in Italia con il nuovo libro “Il grande mito. Come il business ha creato la leggenda del libero mercato e ci ha insegnato a odiare il governo”, per un doppio appuntamento che la vedrà protagonista alla XIV edizione del Convegno nazionale di comunicazione della scienza promosso dalla SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, in programma dal 2 al 5 dicembre 2025.
Quattro giorni, oltre 40 incontri e 125 voci italiane e internazionali per esplorare distorsioni dell’informazione, nuove forme di disinformazione scientifica, pluralità dei linguaggi, giustizia ambientale, salute, innovazione e futuro del giornalismo indipendente in ambito accademico.
Un convegno per ripensare il rapporto tra scienza e società
Il convegno, ospitato nel campus SISSA che include l’Aula Magna Paolo Budinich e vari spazi di incontro e laboratorio, mette al centro la comunicazione della scienza nel nostro tempo, quando la conoscenza è sempre più esposta a manipolazioni, attacchi politici e campagne organizzate di disinformazione.
Il filo conduttore sarà la promozione della pluralità e la decolonizzazione dei linguaggi scientifici, accanto a:
partecipazione condivisa alla co-costruzione del sapere;
innovazione dei linguaggi e sperimentazione di nuovi format;
ridefinizione delle competenze e delle responsabilità professionali;
ricerca di nuovi strumenti per valutare l’impatto della comunicazione scientifica.
Obiettivo: delineare modelli di relazione tra scienza e società più aperti, inclusivi, consapevoli, capaci di tenere insieme ricerca e divulgazione, esperti e cittadini, linguaggi tecnici e vite reali.
Naomi Oreskes protagonista con “Il grande mito”
Venerdì 5 dicembre alle 9.30, nell’Aula Magna Paolo Budinich, Naomi Oreskes dialogherà con il giornalista e divulgatore scientifico Massimo Polidoro sul tema “Disturbi dell’informazione: vecchie strategie per nuovi inganni”.
L’incontro indagherà le strategie, vecchie e nuove, utilizzate per minare le evidenze scientifiche, dalla fabbricazione del dubbio all’uso distorto dei media digitali, mostrando come certe tattiche siano state collaudate in passato e oggi vengano rilanciate su scala globale.
Nel suo nuovo volume “Il grande mito”, scritto con Erik Conway e pubblicato in Italia da Edizioni Ambiente con prefazione di Massimo Polidoro, Oreskes ricostruisce come grandi industrie e think tank abbiano costruito e diffuso l’idea del mercato “senza regole”, trasformando il governo da garante dell’interesse pubblico a presunto “nemico della libertà”.
Attraverso una corposa documentazione storica, il libro mostra come questa ideologia abbia plasmato l’America – dalle scuole ai media, dalle università alle politiche economiche di repubblicani e democratici – con effetti che pesano ancora oggi su crisi sociali, ambientali e sanitarie.
Nella prefazione all’edizione italiana, Polidoro sottolinea come il volume offra uno strumento per comprendere il presente e prepararci al futuro, svelando la logica del “dubbio fabbricato”: dietro il rifiuto della scienza non c’è semplice ignoranza, ma un progetto intenzionale.
Scienza e politica all’epoca di Trump
Sempre venerdì 5 dicembre, alle 11.45, Naomi Oreskes tornerà in scena per una conversazione su “Scienza e politica all’epoca di Trump: quale impatto sulla collaborazione scientifica internazionale?” accanto a:
Enrico Bucci, docente di Biologia al College of Science and Technology della Temple University;
Elisabetta Tola, giornalista scientifica e conduttrice di Radio3Scienza.
Un dialogo che guarda alle tensioni tra decisioni politiche, cooperazione scientifica globale e credibilità della ricerca in un contesto segnato da nazionalismi, crisi geopolitiche e sfiducia verso le istituzioni.
Decolonizzare la scienza e i suoi linguaggi
Il keynote speech del sociologo della scienza e della tecnologia Yurij Castelfranchi, martedì 2 dicembre alle 15.15 in Aula Magna, aprirà una riflessione sulla decolonizzazione della scienza, a partire da esperienze e ricerche in America Latina.
Le teorie post-coloniali e decoloniali, spesso criticate dai movimenti indigeni e dalla diaspora africana, saranno messe a confronto con le politiche che promuovono l’inclusione tramite STEM, RRI (Responsible Research and Innovation) e citizen science.
Castelfranchi, fisico e ordinario di Sociologia all’Università Federale di Minas Gerais (Brasile), analizzerà modelli e sperimentazioni alternative, interrogando i paradigmi “daltonici” che talvolta ignorano i saperi e le lotte dei gruppi marginalizzati.
Innovazione, miti tecnologici e percezione pubblica
La comunicazione scientifica è legata alla parola innovazione, ma il convegno invita a difendersi da una vera e propria “mitologia dell’innovazione”.
Giovedì 4 dicembre alle 19.30, nella Sala Luttazzi al Magazzino 26 (Porto Vecchio di Trieste), il sociologo della scienza Massimiano Bucchi presenterà il nuovo libro “Idee che cambiano il mondo” (Bollati Boringhieri, novembre 2025), nell’ambito della rassegna “Una Luce sempre accesa” promossa dal Comune di Trieste – Assessorato alle politiche della cultura e del turismo.
Intervistato da Nico Pitrelli, responsabile della comunicazione SISSA e direttore del Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico”, Bucchi aiuterà a distinguere tra percezione dell’innovazione e cambiamento reale, fornendo strumenti per capire cosa rende davvero innovativa un’idea in una società bombardata da annunci, slogan e narrazioni entusiastiche.
Nuovi format: lezioni illustrate, arte e comunicazione espositiva
Mercoledì 3 dicembre dalle 9.30, l’artista visiva e ricercatrice ceca Magda Stanová, dell’Accademia delle Belle Arti di Praga, proporrà una “lezione illustrata” sulle “Divagazioni mentali durante le conferenze”: un’analisi creativa dei formati tradizionali di seminari e tavole rotonde, per mostrare come l’attenzione di relatori e pubblico possa divergere o convergere, e come i format influenzino la qualità della comunicazione.
Martedì 2 dicembre alle 13.45, nell’Aula Magna Paolo Budinich, sarà invece inaugurata la mostra–evento “Un Nuovo Domani” della Fondazione Pezcoller, alla presenza dell’oncologo Enzo Galligioni, presidente della Fondazione.
Attraverso un percorso visivo e narrativo, l’esposizione accompagna il pubblico alla scoperta dei traguardi della lotta alla malattia oncologica, invitando a guardare alla scienza come strumento di rinascita e cura collettiva. Immagini evocative e contenuti scientifici si intrecciano per restituire la complessità dei tumori e il valore della ricerca.
Scienza, democrazia e ritorno delle ideologie autoritarie
“Comunicare la scienza quando ritornano le ideologie autoritarie” è uno dei fili rossi più forti del convegno. Mercoledì 3 dicembre dalle 14.00, si confronteranno su etica, impatto e futuro della comunicazione scientifica in tempi difficili:
Anna Rita Longo, science writer;
Massimo Sandal, biotecnologo e science writer, autore de La malinconia del mammut sulla de-estinzione;
Antonio Scalari, biologo, science writer e tra i fondatori di Climate Media Center Italia.
Al centro del dibattito: il ruolo della scienza come avamposto di democrazia, gli spazi di resistenza contro disinformazione e censura, i margini per una comunicazione che resti libera e responsabile.
Competenze per comunicare la scienza oggi
Come cambiano le competenze necessarie per comunicare la scienza tra social media, musei, uffici stampa, radio, enti pubblici, sanità, ambiente?
Mercoledì 3 dicembre dalle 16.15, interverrà il divulgatore internazionale Bruce Lewenstein della Cornell University, vincitore del PCST Award 2025 per il progresso della comunicazione scientifica, in dialogo con:
Nico Pitrelli, responsabile comunicazione SISSA;
Ilda Mannino, coordinatrice scientifica delle attività graduate della Venice International University e del TEN Program;
Paola Rodari, formatrice esperta in comunicazione della scienza.
Il panel ragionerà su un “syllabus” in continuo movimento, che deve considerare competenze di media literacy, etica, ascolto delle comunità, progettazione di format partecipativi e capacità di lavorare ai confini tra discipline.
Cittadinanza scientifica, giustizia ambientale e salute
Venerdì 5 dicembre dalle 10.45, si terrà l’incontro “Scienza, cittadinanza e giustizia ambientale: un dialogo necessario”. Protagonisti:
la giornalista e documentarista Rosy Battaglia, fondatrice di Cittadini Reattivi APS;
Daniela Vellutino, docente di Linguistica all’Università di Salerno e coordinatrice dell’Osservatorio per la comunicazione e l’informazione nella Pubblica Amministrazione in Italia ed Europa.
Si discuterà di sapere scientifico come leva per giustizia ambientale, trasparenza, partecipazione delle comunità, delineando l’idea di una vera cittadinanza scientifica, in cui la scienza diventa bene pubblico e strumento di controllo democratico.
Giovedì 4 dicembre alle 16.15, il focus si sposterà sul tema “Obesità tra cura e stigma”, con:
la science writer Anna D’Errico;
la giornalista Anna Rita Longo;
la giornalista medica Roberta Villa, autrice della newsletter Fosforo e miele.
Si analizzerà come le parole scelte per raccontare l’obesità incidano su discriminazione, genere, percezioni sociali e politiche sanitarie.
Anomalia, norma e narrazioni della differenza
Giovedì 4 dicembre dalle 15.15, il confronto “Anomalia e Norma in dialogo: l’evoluzione sociale del concetto di Anomalo” prenderà le mosse dalla mostra “L’Anomalia e la Norma” del MUSME di Padova, dedicata alla trasformazione dell’idea di “anomalia” in ambito scientifico-anatomico e storico-sociale.
Interverranno:
Barbara Arfé, docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università di Padova;
Giovanni Magno, paleopatologo e curatore del Museo Morgagni di Anatomia umana;
Maria Stefania Minervini, project manager culturale;
l’Abate Don Giulio Pagnoni, docente di Metodologia della ricerca scientifica all’Istituto di Liturgia pastorale “S. Giustina” di Padova.
Un dialogo interdisciplinare per capire come la scienza contribuisce a definire ciò che consideriamo normale o anomalo, e quali ricadute ciò abbia su etica, inclusione, diritti.
PNRR, biodiversità e comunicazione del rischio
Giovedì 4 dicembre dalle 14.00, il panel “Il PNRR e la comunicazione della scienza” farà il punto su progetti, enti e reti di ricerca che, grazie ai fondi straordinari del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, hanno dovuto costruire o adattare strategie comunicative in corsa.
Ne parleranno:
Daniele Del Rio, docente di Nutrizione e Prorettore alla Ricerca dell’Università di Parma, a capo del progetto PNRR OnFoods;
Giuliano Greco, direttore Comunicazione e relazioni esterne dell’Istituto Italiano di Tecnologia;
Alberto Policriti, professore di Informatica all’Università di Udine;
Ilaria Manzini, direttrice scientifica della Fondazione CHANGES;
Beatrice Mautino, biotecnologa e divulgatrice scientifica.
Martedì 2 dicembre dalle 16.15, l’incontro–laboratorio “Salvare la biodiversità?” presenterà il discussion game “Where the wild beings are” del National Biodiversity Future Center dell’Università di Padova, basato sul modello PlayDecide.
I ricercatori Fabio De Pascale e Chiara Anzolini, insieme alla giornalista Sofia Belardinelli, guideranno i partecipanti in un confronto su come conciliare i bisogni umani con quelli delle altre forme di vita, cercando una posizione condivisa su scelte ambientali e tutela degli ecosistemi.
Sempre martedì 2 dicembre, dalle 10.45, il focus “Comunicare il rischio inondazioni e i cambiamenti climatici” vedrà intervenire:
il sociologo Andrea Rubin (Università di Ferrara);
Barbara Saracino, docente all’Università di Bologna e coordinatrice dell’Osservatorio Scienza Tecnologia e Società;
Giancarlo Sturloni, giornalista e responsabile comunicazione di Greenpeace Italia.
Al centro: percezioni dei cittadini sul rischio di alluvione, cambiamento climatico e costruzione di nuove linee guida per la comunicazione del rischio.
Giornalismo indipendente nel mondo accademico
Giovedì 4 dicembre dalle 10.45, si parlerà di giornalismo indipendente in ambito universitario, presentando esperienze editoriali che, pur interne agli atenei, praticano un giornalismo autonomo, con testate registrate, redazioni strutturate e piani editoriali dedicati.
Si confronteranno:
Donato Ramani, giornalista e componente del team comunicazione SISSA;
Elena Bravetta, giornalista professionista, direttrice di Otto/Università di Torino e docente al Master di giornalismo Giorgio Bocca;
Elisabetta Tola, giornalista scientifica e caporedattrice de Il Bo Live/Università di Padova;
Chiara Palmerini, giornalista scientifica, direttrice responsabile del magazine Open IMT della Scuola IMT Alti Studi Lucca.
Un confronto su come l’informazione scientifica universitaria possa essere indipendente, rigorosa e al servizio del pubblico, pur nascendo dentro le istituzioni accademiche.
Una rete di partner per un grande laboratorio pubblico
Il XIV Convegno nazionale di comunicazione della scienza è organizzato dal Laboratorio Interdisciplinare della SISSA, con il supporto di:
Feltrinelli Education;
iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem;
Educating Future Citizens;
e la collaborazione di:
Immaginario Scientifico;
SWIM – Science Writers in Italy;
Fondazione Pezcoller;
Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo.
Main partner: SISSA Medialab.
Media partner: RAI FVG, Scienza in Rete e Il Bo Live dell’Università di Padova.
Partner tecnico: Nava Press.
Info, dettagli e programma completo sono disponibili sul sito comunicazionescienza.com, per quattro giorni che trasformano Trieste in un laboratorio pubblico sulla comunicazione della scienza, tra disturbi dell’informazione, nuove narrazioni e responsabilità condivise.