Il Batiscafo Trieste trova casa al Museo de Henriquez: simbolo di scienza e memoria nel cuore della città
Il Batiscafo Trieste approda al Museo de Henriquez: simbolo di scienza e memoria, nuova attrazione dal 2026 nel polo culturale della città.
TRIESTE — Ha viaggiato nella notte fra il 10 e l’11 novembre, attraversando Piazza Unità, Corso Italia, Piazza Goldoni e Viale d’Annunzio, fino a raggiungere la sua nuova dimora in via Cumano: il Batiscafo Trieste ha completato il suo spostamento dal centro cittadino al Museo di guerra per la pace Diego de Henriquez, dove diventerà una delle principali attrazioni culturali del 2026.
Il trasferimento del simbolico sommergibile, realizzato in scala reale, è stato un evento spettacolare e fortemente simbolico per la città, che vede così congiungersi la storia scientifica e quella umana in un luogo dedicato alla memoria, alla pace e alla riflessione.
Un simbolo di scienza e pace
Il Museo de Henriquez rappresenta una sede dal valore emblematico: fu proprio Diego de Henriquez, il collezionista triestino che ha dedicato la sua vita a documentare il Novecento bellico, a cogliere il valore pacifista e scientifico dell’impresa dei Piccard.
Fu lui a incoraggiare Auguste e Jacques Piccard, inventori e scienziati svizzeri, a scegliere Trieste come base operativa per la realizzazione del batiscafo, in pieno clima da Guerra Fredda.
«Il progetto del Batiscafo Trieste si inserisce in una più ampia strategia di valorizzazione culturale legata alla figura di Diego de Henriquez e al suo museo – ha spiegato Giorgio Rossi, assessore alla Cultura del Comune di Trieste –.
Nel 2026, il rilancio del Museo sarà il filo conduttore delle iniziative, in dialogo con la Risiera di San Sabba e la Foiba di Basovizza, per raccontare quel tragico secolo che in queste terre di confine si è prolungato fino agli anni della Guerra fredda e alla dissoluzione della Jugoslavia».
Dal centro cittadino al museo: un viaggio nella memoria
Il trasferimento del Batiscafo ha coinvolto un percorso che ha toccato i luoghi più rappresentativi di Trieste, trasformandosi in un viaggio simbolico dal mare alla memoria.
L’operazione è stata curata con estrema precisione logistica e tecnica, fino all’arrivo nel cortile del museo, dove la struttura sarà installata come polo di richiamo per il turismo culturale e scientifico.
A partire dal 2026, il Batiscafo sarà protagonista di mostre, visite e percorsi didattici, arricchendo il polo museale triestino di un nuovo tassello dedicato all’innovazione e alla ricerca.
Un capolavoro tecnologico del Novecento
La realizzazione in scala reale è stata curata da M23 Srl, azienda con sede a Ciserano (Bergamo) e partner di Marine e Forze Speciali in tutto il mondo. L’iniziativa è stata promossa da Associazione Mare Nordest e supportata dal lavoro dello storico Enrico Halupca, con il sostegno di Rolex, che ha messo a disposizione una replica dell’orologio originale utilizzato durante la storica immersione nella Fossa delle Marianne nel 1960.
Hanno contribuito al progetto anche la Fondazione CRTrieste, Trieste Trasporti, Convention & Visitors Bureau e altre realtà locali che hanno creduto nella forza evocativa di questa impresa.
Il batiscafo esposto riproduce in scala 1:1 il mezzo originale del 1953, anno in cui raggiunse 3.150 metri di profondità nella Fossa Tirrenica.
Sette anni più tardi, nel 1960, con cabina di pressurizzazione modificata e scafo allungato, il Batiscafo Trieste ospitò Jacques Piccard e il tenente Donald Walsh della US Navy, che toccarono il record mondiale di profondità: 10.916 metri nell’Abisso Challenger, il punto più profondo del pianeta.
L’originale è oggi custodito al National Museum of the U.S. Navy di Washington.
Un progetto tra storia, cinema e divulgazione
Il fascino del Batiscafo Trieste sarà presto protagonista anche sul grande schermo: venerdì 23 gennaio è prevista a Trieste la prima nazionale del film “Operazione Batiscafo” di Massimiliano Finazzer Flory, prodotto da Movie&Theatre su incarico del Comune di Trieste.
Un’opera che intende raccontare l’incontro tra scienza e umanità, unendo documentazione storica e visione artistica, e che segnerà ufficialmente l’ingresso del Batiscafo Trieste nella narrazione culturale contemporanea della città.
Con questa nuova installazione, Trieste non solo celebra una delle più straordinarie imprese scientifiche del XX secolo, ma consolida la sua vocazione culturale e internazionale, confermandosi città del mare, della memoria e della conoscenza.