La Riserva Naturale Regionale del Lago di Cornino si conferma un luogo di straordinario interesse scientifico e naturalistico grazie all’avvistamento di due grandi rapaci, il gipeto e l’aquila di mare. Questi incontri rappresentano un fenomeno eccezionale, specialmente per il gipeto, che non aveva mai prima frequentato le Prealpi friulane in modo così prolungato.
Il gipeto: un ritorno significativo
Il gipeto osservato recentemente è un segno incoraggiante di ricolonizzazione delle Alpi da parte di questa specie. La sua presenza, insieme a quella stabile dei grifoni, dimostra come la Riserva possa giocare un ruolo cruciale nei corridoi ecologici che collegano l’Europa occidentale e orientale, oltre che le Alpi con i Balcani.
L’aquila di mare e la biodiversità crescente
Parallelamente, l’aquila di mare è stata avvistata tra la Riserva e i laghetti Pakar, attratta dalle abbondanti risorse alimentari e dalla compagnia di altri rapaci. La sua presenza è sintomo di un habitat ricco e ben gestito, capace di supportare una varietà di specie aviarie.
Impatto dei progetti di conservazione internazionali
Importanti sono anche i progetti di conservazione attuati in Bulgaria con la reintroduzione dell’avvoltoio monaco, che ha già portato risultati visibili anche a Cornino. La presenza di esemplari come Tewes, l’avvoltoio monaco spagnolo reintroduzio in Bulgaria, dimostra come le attività di conservazione possano avere ripercussioni positive oltre i confini nazionali.
Il ruolo della comunità e delle istituzioni locali
Il vicesindaco di Forgaria, Luigino Ingrassi, sottolinea l’importanza di queste presenze per la comunità scientifica e per gli appassionati di birdwatching e fotografia naturalistica. Il successo di questi progetti è frutto del lavoro sinergico tra enti locali, come il Comune di Forgaria e la Regione, e realtà associative come la Cooperativa Pavees, che si occupa della gestione e del monitoraggio della fauna avicola.
