In un contesto di vivace cooperazione che vede la partecipazione attiva di 387 cooperative, Serena Mizzan si insedia come nuova presidente di Confcooperative Alpe Adria, portando con sé un bagaglio di esperienza e una visione orientata alla collaborazione e all’innovazione. La sua elezione rappresenta un momento di svolta per le cooperative attive nelle ex province di Gorizia, Trieste e Udine, con l’obiettivo di rafforzare la rete associativa e di promuovere lo sviluppo del territorio.
Un ecosistema Cooperativo di successo
Confcooperative Alpe Adria si distingue per il suo impatto significativo sul tessuto economico e sociale del Friuli Venezia Giulia, con 83.000 soci e 13.000 addetti che generano ricavi per 693 milioni di euro. Questi numeri non solo testimoniano la forza e la resilienza del settore cooperativo ma sottolineano anche il suo ruolo cruciale nell’economia locale.
Le parole di Mizzan: un futuro costruito sulla cooperazione
Serena Mizzan, con una formazione in Lettere e una solida esperienza nel mondo della cooperazione, inclusa la presidenza regionale di Confcooperative Cultura Turismo Sport e dell’Immaginario Scientifico di Trieste, pone l’accento sulla cooperazione come leva per affrontare le sfide future. La sua visione comprende il lavoro di squadra e la valorizzazione delle diversità come fattori chiave per il successo condiviso.
Un contesto di sfide e opportunità
L’assemblea ha offerto anche l’occasione per fare il punto sui risultati raggiunti e sulle sfide future. Paola Benini, nel suo intervento di fine mandato, ha ricordato i traguardi importanti come la messa a sistema delle cooperative della regione, sottolineando la capacità del settore di navigare attraverso periodi complessi mantenendo un’impronta di solidarietà e di attenzione al sociale.
Il ruolo delle Cooperative nel tessuto produttivo Regionale
L’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, e il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, hanno evidenziato il valore anticiclico delle cooperative e il loro contributo in termini di mutualità, solidarietà e radicamento territoriale. Queste caratteristiche rendono le cooperative un modello sostenibile e resiliente di fare impresa, capace di preservare l’occupazione locale e di investire in settori trascurati da altre realtà imprenditoriali.
La narrativa di questo momento di passaggio alla guida di Confcooperative Alpe Adria è intrisa di ottimismo e di impegno verso il futuro, con un forte accento sulla capacità di innovare mantenendo al contempo i valori di solidarietà che da sempre caratterizzano il mondo cooperativo. La presenza di figure di spicco nel dibattito assembleare, come il dialogo tra Chiara Di Cristofaro e Vito Mancuso, arricchisce ulteriormente la riflessione su come l’etica e l’impresa possano trovare un punto di incontro produttivo e significativo.
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