Scossa di terremoto in Friuli, epicentro a Malborghetto Valbruna
Scossa di terremoto di magnitudo 2.9 registrata a sud-ovest di Malborghetto Valbruna, in provincia di Udine.


UDINE – Una scossa di terremoto ha fatto tremare nuovamente il territorio montano del Friuli Venezia Giulia, riportando l’attenzione sulla fragilità sismica della zona. Alle 23:19 del 3 ottobre 2025, i sismografi dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) hanno rilevato una scossa di magnitudo ML 2.9, localizzata a circa 6 chilometri a sud-ovest di Malborghetto Valbruna, nella regione montuosa di confine tra Alpi carniche orientali e Alpi Giulie occidentali, in provincia di Udine.
Il sisma si è verificato a una profondità di 8 chilometri, con coordinate geografiche 46.4738 di latitudine e 13.3847 di longitudine. L’evento è stato localizzato dalla Sala Sismica INGV di Roma.
Nessun danno ma molta attenzione
Secondo le prime segnalazioni, la scossa è stata avvertita in alcune località dell’Alto Friuli, specialmente nei comuni montani limitrofi, ma non si registrano danni a persone o cose. Tuttavia, come spesso accade in queste aree, l’attenzione della popolazione è rimasta alta per diverse ore.
Molti residenti hanno percepito il movimento tellurico, soprattutto per l’orario serale in cui si è verificato, quando buona parte delle persone era nelle proprie abitazioni. La scossa è stata breve ma distinta, con una lieve vibrazione accompagnata da un boato percepito in alcune zone.
Un’area ad alta sismicità storica
Il Friuli Venezia Giulia, e in particolare la fascia montana che include comuni come Malborghetto Valbruna, Tarvisio e Pontebba, è storicamente soggetta a eventi sismici, di varia intensità. La zona non è nuova a simili episodi: è infatti considerata una delle più sensibili al rischio sismico dell’intera regione.
Proprio per questo, la rete di monitoraggio sismico dell’INGV è particolarmente attiva in questa parte del Nordest, dove anche scosse di lieve entità vengono accuratamente registrate, analizzate e pubblicate in tempo reale.
Ogni movimento della terra in queste zone riporta inevitabilmente alla memoria il terremoto del 6 maggio 1976, che devastò il Friuli e lasciò un’impronta indelebile nella memoria collettiva della regione. Sebbene le scosse odierne siano di entità molto inferiore, la percezione del rischio sismico resta alta tra gli abitanti.
Le autorità continuano a monitorare l’evoluzione della situazione, anche se al momento non sono stati registrati eventi successivi né repliche di particolare rilievo.