Collaborazione tra la Direzione Marittima di Trieste e la Soprintendenza Archeologia
TRIESTE – Oggi, 14 maggio, è stato rinnovato il Protocollo d’intesa tra la Direzione Marittima di Trieste e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Friuli Venezia Giulia per la tutela dei beni archeologici sommersi. Questo accordo, valido per tre anni (2025-2028), mira a potenziare le sinergie tra le due istituzioni.


Salvaguardia del patrimonio sommerso attraverso un’azione sinergica
Il protocollo mira a potenziare l’operatività congiunta tra la Soprintendenza Archeologia e la Guardia Costiera del Corpo delle Capitanerie di porto, fornendo supporto tecnico e operativo per il recupero e la ricerca di materiali sommersi di interesse storico e archeologico nelle acque del Friuli Venezia Giulia.
Utilizzo di tecnologie avanzate per la ricerca
Il Protocollo d’intesa prevede l’impiego di strumenti tecnologici avanzati come telecamere subacquee, il Remote Operative Vehicle (R.O.V.) e lo Scan Sonar per supportare le operazioni di recupero e monitoraggio, garantendo la sicurezza e l’efficacia delle attività.


Importanza dei beni sommersi dal punto di vista culturale
Le acque dei Compartimenti Marittimi di Trieste e Monfalcone custodiscono importanti beni di valore culturale e storico, dai reperti romani alle testimonianze delle due guerre mondiali. Questi beni contribuiscono alla conoscenza storica e culturale del territorio, come sottolineato dalla Soprintendente pro-tempore Valentina Minosi.
Cooperazione istituzionale per la tutela del patrimonio sommerso
Il Capitano di Vascello Luciano Del Prete, Direttore Marittimo del Friuli Venezia Giulia e Comandante del porto di Trieste, ha evidenziato l’importanza di questo protocollo per rafforzare la cooperazione tra le istituzioni e garantire la tutela del patrimonio culturale e archeologico sommerso.

