PREMARIACCO (UD) – Ulteriore sviluppo nella vicenda giudiziaria relativa alla tragedia del Natisone, che ha causato la morte di tre giovani travolti dalle acque del fiume il 31 maggio 2024. L’infermiere della centrale Sores del Friuli Venezia Giulia, attualmente indagato per omicidio colposo, ha chiesto il giudizio immediato, rinunciando così all’udienza preliminare fissata per il 19 settembre.
Salta l’udienza preliminare: accelerazione del processo
La richiesta, presentata dall’avvocato dell’indagato, mira a accelerare il procedimento giudiziario, saltando la fase dell’udienza preliminare e passando direttamente al dibattimento. L’obiettivo è affrontare quanto prima la fase pubblica del processo, durante la quale la difesa potrà presentare documenti, testimonianze e perizie a sostegno della posizione dell’infermiere.
Quattro indagati per omicidio colposo
Nell’indagine condotta dalla Procura, oltre all’infermiere della Sores Fvg, risultano indagati tre Vigili del Fuoco in servizio presso la Centrale operativa di Udine, anche loro accusati di omicidio colposo. Le indagini hanno puntato a verificare eventuali ritardi, omissioni o errori nella gestione dell’intervento di soccorso.
Il contesto della tragedia
Il caso ha suscitato una forte eco nazionale per le circostanze drammatiche: i tre ragazzi rimasti bloccati su un isolotto del Natisone sono stati travolti da una improvvisa piena, nonostante la presenza sul posto di diversi operatori di soccorso. L’esito tragico ha generato un acceso dibattito sull’efficacia delle procedure di emergenza e sulla possibile responsabilità delle centrali operative nel coordinare gli interventi.