Terminale Marino di Trieste, primo attracco di una petroliera "Suezmax": accolta la Kriti Future

Trieste accoglie la prima petroliera Suezmax al terminale SIOT, grazie ai lavori di potenziamento realizzati da Fincantieri per ampliare la capacità operativa.

29 maggio 2025 17:48
Terminale Marino di Trieste, primo attracco di una petroliera "Suezmax": accolta la Kriti Future -
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TRIESTE - Il capoluogo della regione Friuli Venezia Giulia ha accolto, il 26 maggio, la sua prima petroliera di dimensioni “Suezmax” presso il Terminale Marino della Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino S.p.A. (SIOT). La nave, chiamata Kriti Future, ha effettuato l’ormeggio al pontile 1 alle ore 15:36, segnando un momento importante per le attività portuali e di stoccaggio nella città giuliana.

caratteristiche della nave e definizione di suezmax

Il termine Suezmax indica una classe di petroliere progettate per transitare nel Canale di Suez con carico massimo, e rappresenta le dimensioni massime consentite in questa via di navigazione. Solitamente, una nave di questa categoria ha un dislocamento a pieno carico di circa 160.000 tonnellate, una larghezza intorno ai 48 metri e un pescaggio massimo di 20,1 metri. La Kriti Future, costruita nel 2022, batte bandiera greca ed è registrata nel porto del Pireo, confermando la sua importanza nel traffico internazionale di idrocarburi.

lavori di potenziamento del terminale e investimento

L’arrivo della petroliera Suezmax è reso possibile dai lavori di ristrutturazione e potenziamento in corso presso il terminale marino di SIOT, affidati a Fincantieri. L’intervento, finanziato completamente dalla Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino con un investimento superiore a 44 milioni di euro, mira ad ampliare la capacità operativa e la competitività del terminale, consentendo l’attracco di navi di grandi dimensioni e il miglioramento delle infrastrutture portuali.

significato strategico per trieste e per il traffico energetico

L’arrivo della prima petroliera Suezmax rappresenta un traguardo rilevante per il porto di Trieste, ponendolo tra i principali hub energetici del Mediterraneo. L’operazione rafforza la posizione strategica del terminale SIOT, che può ora gestire quantitativi maggiori di petrolio, migliorando la sicurezza e l’efficienza delle operazioni di trasporto e stoccaggio.

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