Pordenone e Spilimbergo celebrano Ado Furlan a 120 anni dalla nascita

A Pordenone e Spilimbergo mostre e percorsi celebrano Ado Furlan, scultore friulano che segnò l’arte italiana tra gli anni ’30 e ’40.

03 ottobre 2025 21:30
Pordenone e Spilimbergo celebrano Ado Furlan a 120 anni dalla nascita -
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PORDENONE – Si completa il programma di mostre ideato per approfondire la figura e l’attività di Ado Furlan, lo scultore pordenonese che ha segnato il Novecento friulano ed è stato protagonista anche a livello nazionale, grazie alla sua presenza in eventi cruciali dell’arte italiana tra gli anni ’30 e ’40.

Sabato 4 ottobre, alle 11, sarà inaugurata l’ultima esposizione del ciclo “1905-2025 Ado Furlan scultore tra Pordenone e Spilimbergo”, intitolata Una famiglia, una casa, una strada, ospitata a Casa Furlan in via Mazzini 51 a Pordenone (aperta fino al 15 novembre 2025). La mostra, curata dagli architetti Andrea Catto, Vittorio Pierini e Paolo Tomasella, ricostruisce la storia della dimora familiare e delle trasformazioni urbanistiche della via, offrendo uno sguardo intimo sulla vita privata dell’artista.

Alla presentazione saranno presenti Caterina Furlan, figlia dello scultore e presidente della Fondazione, con gli architetti curatori; progetto espositivo e grafica portano la firma di Ivo Boscariol, mentre l’allestimento è di Massimo Poldelmengo.

La casa e la famiglia Furlan

Dopo le nozze, nel 1900 a Sacile, Domenico Furlan, scalpellino, si trasferì a Pordenone in una grande abitazione in via Mazzini che per un periodo ospitò anche una trattoria gestita dalla moglie Caterina Pagotto. La casa, in stile umbertino, divenne la dimora di Ado Furlan e della sua famiglia, nonché punto di riferimento per letterati e artisti. Qui nacque anche la prima galleria d’arte della città, Il Camino.

L’edificio fu demolito nel 1967 per lasciare posto alla palazzina Stendhal, progettata dal figlio architetto Gian Luigi Furlan, detto Giannino. La mostra racconta dunque non solo la vita dell’artista ma anche l’evoluzione architettonica e urbanistica di una delle vie storiche della città.

Le altre mostre del progetto

Accanto a Una famiglia, una casa, una strada, sarà nuovamente visitabile anche Lo scultore e gli amici del Nord-Est, con opere di Eugenio Polesello, Giovanni Giuliani, Giovanni Toffolo detto “Anzil”, Antonio Carestiato e Italo Michieli, che testimoniano i rapporti artistici e culturali di Furlan.

A Spilimbergo, invece, prosegue fino al 16 novembre la mostra Le sculture ultime allestita a Palazzo Tadea: per la prima volta in Friuli vengono esposte le opere che lo scultore stava realizzando prima della sua morte, affiancate alla collezione permanente Percorsi nella scultura italiana.

Il percorso artistico di Ado Furlan

Nato a Pordenone nel 1905, formato all’Accademia di Venezia, Furlan fu uno dei protagonisti della scultura friulana del Novecento. Realizzò ritratti, bronzetti e opere monumentali, tra cui statue e bassorilievi per la Casa del Balilla, la Casa del Mutilato e la Casa del Fascio a Pordenone.

Il suo talento ebbe risonanza nazionale: nel 1933 partecipò alla V Triennale di Milano, nel 1935 alla II Quadriennale di Roma e nel 1942 alla X Mostra del Sindacato Interregionale del Lazio, dove il re Vittorio Emanuele III acquistò il suo Pescatorello.

Tra il 1939 e il 1942, grazie alla borsa di studio Marangoni, soggiornò a Roma e lavorò con gli esponenti della seconda Scuola romana, collaborando nei cantieri del regime con Luigi Moretti, realizzando bozzetti e modelli di fontane per il Foro Mussolini e l’E42.

Nel dopoguerra tornò a Pordenone, dedicandosi a una ricerca plastica più intima e lirica, fino al trasferimento a Spilimbergo, dove trovò un nuovo stimolo creativo. Nel 1971 incontrò ed eseguì un ritratto del poeta Ezra Pound. Partecipò anche alla Triennale italiana della medaglia d’arte (Udine, 1970).

Il suo studio a Spilimbergo, oggi restaurato, è parte della sede della Fondazione Ado Furlan, che ospita una collezione permanente di scultura italiana dall’Ottocento ai primi Duemila.

La Fondazione Ado Furlan

Fondata nel 1992 e riconosciuta dalla Regione nel 2004, la Fondazione Ado Furlan promuove la conoscenza dello scultore e della scultura in generale, con attività espositive, convegni e collaborazioni con l’Università di Udine.

Dopo le celebrazioni per il centenario del 2005, la Fondazione continua a organizzare rassegne e a valorizzare il lascito dell’artista, rendendo accessibili al pubblico opere, documenti e percorsi che raccontano una delle figure più rappresentative della scultura friulana e italiana del XX secolo.

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