Dai confini del Friuli alle cime venete: 600 militari delle Truppe Alpine in una grande esercitazione

Conclusa al Monte Bivera l’esercitazione “Alabarda d’Argento” con reparti alpini e tecnologie avanzate dell’Esercito Italiano.

19 novembre 2025 15:21
Dai confini del Friuli alle cime venete: 600 militari delle Truppe Alpine in una grande esercitazione -
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UDINE – Nei giorni scorsi si è conclusa “Alabarda d’Argento”, intensa esercitazione sviluppata nell’area del Monte Bivera, avviata il 20 ottobre e dedicata all’addestramento in ambiente di media montagna, anche in condizioni notturne. L’attività ha rappresentato la fase finale di una più ampia campagna addestrativa condotta tra il Friuli-Venezia Giulia e le Alpi del Bellunese.

Obiettivi dell’addestramento

L’esercitazione, organizzata e diretta dal 7° reggimento Alpini di Belluno, è stata pensata per consolidare la capacità di pianificare e gestire operazioni difensive e offensive in contesti montani, puntando su coordinamento, analisi rapida e gestione del movimento delle unità.

Tecnologie impiegate

Nel corso delle attività sono stati utilizzati strumenti avanzati dell’Esercito Italiano, tra cui i posti comando digitalizzati basati sul sistema Imperio, aeromobili a pilotaggio remoto di nuova generazione e un sistema di simulazione che combina laser, sensori e munizionamento a salve per riprodurre gli effetti delle manovre in modo realistico. La combinazione di queste tecnologie ha permesso un controllo immediato della situazione tattica, con un miglioramento della raccolta dei dati e della prontezza decisionale.

Modello addestrativo delle Truppe Alpine

Attraverso questo approccio le Truppe Alpine adottano un metodo moderno, integrato e progressivo, finalizzato a mantenere elevata la prontezza operativa dei reparti. “Alabarda d’Argento” ha inoltre contribuito alla preparazione dei reparti della Brigata “Julia”, inseriti nella Allied Reaction Force – ARF, la forza di pronto impiego della NATO attiva dal 1° luglio 2025.

Reparti coinvolti

All’esercitazione hanno preso parte il 2° Alpini di Cuneo, il 5° di Vipiteno, il 7° di Belluno, l’8° di Venzone, il 9° dell’Aquila, oltre al 3° reggimento Artiglieria da Montagna di Remanzacco, al 2° Genio Guastatori di Trento e al reggimento “Piemonte Cavalleria” (2°) di Villa Opicina. Presenti anche militari albanesi, inseriti in un plotone del 7° Alpini nell’ambito di un programma di cooperazione bilaterale.

Centrale il coordinamento operativo

Durante l’incontro con il personale impegnato nell’esercitazione, il Generale di Divisione Michele Risi, Comandante delle Truppe Alpine, ha evidenziato l’importanza di un modello addestrativo coordinato che coinvolga entrambe le Brigate alpine, con l’obiettivo di uniformare procedure, potenziare l’efficacia formativa e ridurre l’impatto sul territorio.

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