"Aspettando il Premio Luchetta": a Trieste una giornata tra memoria della guerra, diritti e testimonianze

A Trieste una giornata dedicata a diritti, carcere e memoria delle guerre nell’ambito di Aspettando il Premio Luchetta.

18 novembre 2025 08:46
"Aspettando il Premio Luchetta": a Trieste una giornata tra memoria della guerra, diritti e testimonianze -
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TRIESTE - Continua nel capoluogo giuliano il percorso di “Aspettando il Premio Luchetta”, iniziativa che anticipa e accompagna il celebre riconoscimento dedicato al giornalismo sensibile ai diritti dei più fragili. La giornata del 19 novembre propone un doppio appuntamento al Teatro Miela, in collaborazione con Bonawentura e con il festival S/Paesati, dedicato a temi cruciali come condizione femminile, carcere, testimonianza giornalistica e memoria dei conflitti.

“Voci oltre il muro”: donne e diritto/dovere di raccontare

Alle 17.30 il pubblico potrà partecipare all’incontro “Voci oltre il muro: donne e diritto/dovere di raccontare”, sviluppato insieme alla Conferenza Basaglia. Al centro, una riflessione sulla forza del giornalismo penitenziario e sul valore della parola come strumento di dignità, elaborazione e responsabilità.
L’incontro vedrà la partecipazione di Ornella Favero, presidente della Conferenza nazionale volontariato giustizia e direttrice di Ristretti Orizzonti, il giornalista Elton Kalica e la psichiatra Giovanna Del Giudice.
Attraverso le loro esperienze sarà possibile entrare nelle dinamiche di Ristretti Orizzonti, una delle realtà più emblematiche nate all’interno delle carceri italiane, costruita da persone detenute e giornalisti volontari attraverso un percorso condiviso di formazione, scrittura e analisi collettiva.

Teatro civile e memoria dell’assedio di Sarajevo

La giornata proseguirà alle 20.30 con lo spettacolo “Pazi snajper – Attenzione cecchino” di Roberta Biagiarelli e Sandro Fabiani. Un lavoro di teatro civile che attraversa le lacerazioni dell’assedio di Sarajevo, restituendone le testimonianze, i documenti, le paure e la quotidiana resistenza di chi ha vissuto ai margini di una guerra lunga e devastante.
Il dialogo scenico, costruito tra memoria e ricerca storica, riporta alla luce frammenti di vita sotto assedio, sollecitando domande e riflessioni sulle ferite ancora aperte dei conflitti e sulla responsabilità, individuale e collettiva, di non smettere di interrogare il passato.

Un percorso che intreccia memoria, diritti e comunità

Con i due appuntamenti in programma, “Aspettando il Premio Luchetta” consolida il suo ruolo di spazio di confronto pubblico, capace di connettere giornalismo, impegno civile, narrazione personale e memoria storica. Una giornata intensa che coinvolge la città, offrendo strumenti, parole e visioni per riflettere su ciò che significa raccontare, ascoltare e dare voce a chi vive ai margini della società o al centro delle ferite della storia.

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