Due container di shampoo e profumatori contraffatti: sequestrati oltre 700mila prodotti al Porto di Trieste

Maxi sequestro nel porto di Trieste: oltre 700 mila prodotti contraffatti tra shampoo e profumatori bloccati da GdF e Dogane.

06 ottobre 2025 09:32
Due container di shampoo e profumatori contraffatti: sequestrati oltre 700mila prodotti al Porto di Trieste -
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TRIESTE – Operazione congiunta della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel porto giuliano: sequestrati due container carichi di merce contraffatta, per un valore stimato di circa un milione di euro. L’intervento ha riguardato prodotti per l’igiene personale e profumatori per ambienti, tutti falsamente marchiati con il logo di una nota azienda internazionale.

Un’operazione nata da un’analisi di rischio mirata

Il sequestro è il risultato di una mirata attività di analisi e selezione dei container in arrivo al porto di Trieste, dove ogni settimana vengono sbarcati oltre 16.000 mezzi e container provenienti da paesi extracomunitari.
Grazie alla collaborazione tra gli operatori specializzati della GdF e i funzionari ADM, sono stati individuati due container provenienti dal porto turco di Mersin, destinati a una società austriaca con sede a Neudorf.

Nel primo container i militari hanno rinvenuto un carico completo di confezioni di shampoo con etichette anonime, destinate a ricevere false indicazioni di marca. Nel secondo, invece, erano occultate 600 mila etichette adesive contraffatte perfettamente riprodotte, pronte per essere applicate ai prodotti prima della loro commercializzazione.

Scoperti anche 147 mila profumatori falsi

Durante il controllo sono state trovate anche 147 mila confezioni di profumatori per ambienti, anch’esse contraffatte e pronte per l’immissione sul mercato europeo. Dopo il sequestro, i tecnici delle aziende titolari dei marchi hanno confermato la falsificazione attraverso specifiche perizie.

Secondo gli investigatori, i prodotti sarebbero stati rivenduti come originali, causando un grave danno economico alle imprese titolari e una distorsione del mercato dovuta alla concorrenza sleale.

Indagini internazionali per ricostruire la filiera del falso

Su delega della Procura della Repubblica di Trieste, sono in corso approfondimenti in altri Paesi europei per risalire ai destinatari finali della merce e ricostruire la filiera della contraffazione.
L’operazione ha impedito un illecito guadagno stimato in circa un milione di euro, contribuendo a contrastare una rete commerciale che avrebbe potuto immettere sul mercato prodotti potenzialmente dannosi per la salute dei consumatori.

Un contrasto alla contraffazione che tutela cittadini e imprese

La contraffazione, sottolineano gli inquirenti, non rappresenta solo una frode economica, ma anche un fenomeno che alimenta lavoro nero, evasione fiscale, riciclaggio e criminalità organizzata.
In questo caso, l’azione congiunta della Guardia di Finanza di Trieste e dell’ADM ha permesso di tutelare i consumatori da articoli che, se distribuiti, avrebbero potuto mettere a rischio la salute pubblica.

Nel rispetto del principio di presunzione di innocenza, si precisa che la responsabilità delle persone coinvolte sarà accertata solo con sentenza definitiva di condanna.

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