"L'Ultimo Battito", il nuovo libro di Irene Giurovich. La presentazione a Udine

Il 28 marzo, la città di Udine si prepara ad accogliere un evento di grande rilievo culturale e sociale: la presentazione del libro “L'Ultimo Battito” di Irene Giurovich, edito da Rossini edizioni del...

26 marzo 2024 10:48
"L'Ultimo Battito", il nuovo libro di Irene Giurovich. La presentazione a Udine -
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Il 28 marzo, la città di Udine si prepara ad accogliere un evento di grande rilievo culturale e sociale: la presentazione del libro “L'Ultimo Battito” di Irene Giurovich, edito da Rossini edizioni del gruppo Santelli. L'appuntamento è fissato alle 18:30 presso la galleria Antivari in piazza XX Settembre, un momento atteso da chiunque si interessi di diritti fondamentali, dignità, qualità di vita e tematiche etiche legate all'accompagnamento finale dei nostri amici a quattro zampe.

Il libro

Il libro si presenta come un viaggio narrativo e diaristico che mette in luce i dilemmi legati alla fine della vita e al lutto pet loss, un argomento tanto delicato quanto spesso trascurato dalla nostra società. Irene Giurovich, con una scrittura empatica e coinvolgente, ci guida attraverso le storie di chi ha vissuto il dolore della perdita dei propri compagni animali, offrendo una prospettiva intima su un tema universale: il confine tra la vita e la morte e la ricerca di un supporto adeguato per affrontare questi momenti.

Guest star dell'evento: Ines Testoni, una voce autorevole nel campo degli studi sulla morte

Tra i protagonisti dell'evento spicca la presenza di Ines Testoni, psicologa e allieva di Emanuele Severino, una delle cento scienziate più quotate d'Italia, che ha firmato la prefazione del libro. Testoni, con il suo background accademico e la sua esperienza nel primo master universitario italiano su “Death Studies & The End of Life”, porterà una prospettiva scientifica e profondamente umana sulle tematiche trattate nel libro, arricchendo la presentazione con dati e riflessioni sul lutto e sulla morte.

La perdita degli amici animali: un lutto non riconosciuto

Il libro e l'intervento di Testoni pongono l'accento su una verità spesso trascurata: la sofferenza legata alla perdita di un animale domestico è profonda e reale, quanto quella provata per la perdita di un essere umano. Questo tipo di lutto, non essendo socialmente riconosciuto, può portare a un prolungamento dei tempi di elaborazione del dolore, una tematica che “L'Ultimo Battito” si propone di portare all'attenzione del grande pubblico, promuovendo una maggiore consapevolezza e sensibilità.

Il messaggio di “L'Ultimo Battito”: riconoscere il dolore e i diritti degli animali

Attraverso la storia di una proprietaria che riflette sul senso dell'essere attraverso la vita condivisa con i suoi animali, il libro si propone come un modello emblematico per affrontare e riconoscere un tipo di sofferenza spesso ignorato. L'obiettivo è promuovere una nuova prospettiva che ponga al centro il benessere degli animali e il riconoscimento del loro

SINOSSI

Qual è il confine fra etico e non etico?

Fra lecito e illecito?

Ciò che in medicina umana in Italia non è ammesso, in medicina veterinaria lo è.

Il confine fra cure e accanimento rimane labile anche nella presa in carico degli animali.

Il libro, storia autobiografica emblema delle difficoltà di autorizzare la fine per una creatura che non può scegliere in consapevolezza, è un continuo decidersi e non decidersi per l'appuntamento finale dell'addio. A firmare la prefazione la psicologa Ines Testoni, fra le cento scienziate più illustri in Italia, che insegna alla Facoltà di Psicologia all'Università di Padova ed è direttrice del master in “Death Studies&The End of Life” (studi sulla morte e il fine-vita).

Si ripercorrono, inizialmente con un intreccio fra analessi e prolessi, le vicissitudini che hanno portato alla cementificazione di un legame simbiotico, quello fra l'autrice e il suo labrador nero, famoso per essere stato il suo accompagnatore-reporter per molti anni: Alfredo.

In questo idillio, un nuovo elemento si inserisce nel racconto per diventare il futuro vegliante nelle strazianti fasi terminali: Sparky, randagio salvato dal Montenegro con un destino segnato. L'uccisione per mano umana o la morte in qualche combattimento clandestino.

Dai tempi della salute ai tempi calpestati dalle patologie.

La forza, la salute, i viaggi da un lato; la vecchiaia, la malattia e l'immobilità dall'altro.

Tutto ha un termine.

Auspicabilmente naturale. 

Un racconto costellato di ricordi, titubanze, decisioni e revoche repentine; un racconto in cui si è tentati disperatamente di fare ancora l'ultima cosa, l'ultima terapia, l'ultima cura, di sperimentare qualcosa per non far vincere il nulla del dopo.

L'indecisione o forse l'incapacità di intraprendere una strada senza ritorno.

L'autrice, che ha conosciuto già il confine per gli esseri umani, testimonia in questo lavoro un'altra linea di demarcazione non meno conflittuale.

Il diario intende rappresentare i dilemmi e gli interrogativi esistenziali che ruotano attorno all'eutanasia. Riusciranno i tentativi della protagonista ad evitare questa decisione?

Fin dove si è portati a spingersi per mantenere fede ad una posizione di principio per motivi personali, ideologici o di fede?

Il rispetto per la vita di ogni creatura può contemplare la messa in atto di una pratica irreversibile?

La storia di Alfredo e Sparky, sotto forma diaristica, diventa il riflesso degli enigmi della nostra anima e ci conduce a venire a patti con scelte escluse a priori.

Condanna o speranza?

Pietà o peccato?

Solo assenze, pochi sensi di colpa se ogni strada è stata battuta, sovrabbondante nostalgia.

Corse, camminate, esplorazioni: le memorie racchiuse dentro una fossa dove i fiori rievocano e confermano l'amore immutato.

Oltre la soglia.

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