TRIESTE – Il Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia ha discusso oggi a Trieste il disegno di legge sulle norme per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, con un intervento dell’assessore Fabio Scoccimarro, che ha sottolineato l’importanza di una regolamentazione equilibrata per lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Un approccio bilanciato tra energia e tutela del territorio
Secondo l’assessore, la nuova norma rappresenta un compromesso tra sostenibilità e salvaguardia del paesaggio e dell’agricoltura. Il Friuli Venezia Giulia sarà la prima regione in Italia a disciplinare in modo completo ed efficace l’installazione di impianti rinnovabili, evitando conflitti con altre istituzioni o livelli normativi superiori.
“L’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili è essenziale,” ha dichiarato Scoccimarro, “ma deve essere realizzato senza compromettere il tessuto agricolo e l’identità paesaggistica del territorio”.
Aree idonee e accelerazione delle autorizzazioni
Il disegno di legge prevede una mappatura delle superfici idonee per la realizzazione degli impianti, con l’obiettivo di velocizzare le procedure autorizzative e garantire un uso ottimale del territorio. Tra le aree preferenziali rientrano:
- Siti già destinati a impianti esistenti
- Zone bonificate e cave dismesse
- Aree industriali, artigianali e logistiche
- Superfici edificabili e spazi degradati
Una delle misure chiave è l’incentivazione dell’uso di aree militari dismesse, per riqualificare spazi inutilizzati e trasformarli in poli di produzione energetica sostenibile.
Limitazioni per la tutela del paesaggio e dell’agricoltura
Parallelamente, il disegno di legge introduce restrizioni precise per le aree considerate non idonee, ovvero quelle tutelate per valore storico, ambientale o paesaggistico. Saranno previste fasce di rispetto fino a sette chilometri intorno ai beni protetti.
Un ulteriore punto fondamentale riguarda il divieto di installazione di impianti fotovoltaici a terra nelle aree agricole, in linea con le direttive nazionali.
Una norma innovativa per il settore agricolo
La legge introduce un criterio innovativo per la valutazione della compatibilità degli impianti in zone agricole: sarà possibile realizzarli solo se la superficie agricola contigua sarà almeno nove volte quella occupata dall’impianto, e comunque non oltre il 3% della superficie agricola comunale.
Supporto tecnico ai Comuni per l’attuazione della legge
Infine, l’assessore ha assicurato che la Regione fornirà assistenza tecnica ai Comuni per la definizione della cartografia delle aree idonee e per l’attuazione della normativa.