UDINE – Una serata emozionante ha visto protagonisti la scrittura, la ricerca e l’emancipazione femminile nella medicina, durante l’incontro organizzato dalla sezione di Udine e Gorizia dell’AIL (Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma). L’evento, che ha avuto luogo presso la Casa della Contadinanza nel Castello di Udine, ha avuto come titolo “Voci di cura: dalla resilienza delle donne al progresso nella ricerca”. Un numeroso pubblico ha seguito con interesse le testimonianze delle esperte coinvolte, tra cui la scrittice Ilaria Tuti, la professoressa Alvisa Palese e la dottoressa Eleonora Toffoletti.
La medicina ieri e oggi: un confronto attraverso il tempo
I lavori della serata si sono concentrati sul progresso della medicina, con un focus particolare sulle donne che hanno segnato un cambiamento fondamentale nel campo della chirurgia e della ricerca contro i tumori. Il romanzo di Ilaria Tuti, “Come vento cucito alla terra”, ambientato durante la Prima Guerra Mondiale tra Parigi e Londra, è stato il punto di partenza di una riflessione che ha attraversato oltre un secolo di lotte e conquiste femminili. La Tuti ha raccontato la storia delle “Lady Doctors”, prime donne chirurgo che, combattendo contro le difficoltà del loro tempo, hanno aperto la strada per una maggiore uguaglianza e indipendenza femminile.
Ilaria Tuti e la scrittura come mezzo di emancipazione
Nel corso del suo intervento, la scrittrice ha emozionato il pubblico parlando della genesi del suo romanzo e dell’importanza della scrittura storica come strumento per raccontare il coraggio e la resilienza delle donne che hanno lottato per affermare il loro diritto all’istruzione e al lavoro in un settore dominato da uomini. Tuti ha sottolineato come il personaggio di Marguerite, protagonista del suo libro, rappresenti simbolicamente il cambiamento di una società che stava iniziando a riconoscere il valore delle donne nel campo della medicina.
Alvisa Palese: il ruolo fondamentale delle infermiere nella ricerca
La professoressa Alvisa Palese, ricercatrice e professoressa ordinaria di infermieristica all’Università di Udine, ha illustrato il ruolo imprescindibile delle infermiere nel contesto della ricerca oncologica. Prima infermiera italiana a essere riconosciuta nei ranking internazionali, la Palese ha spiegato come la professione infermieristica abbia avuto e continui ad avere un ruolo centrale nell’innovazione terapeutica e nella lotta contro i tumori. “Le infermiere sono spesso in prima linea nella cura dei pazienti oncologici, un lavoro che, al giorno d’oggi, è sempre più complesso e impegnativo”, ha affermato Palese, sottolineando la necessità di tutelare e valorizzare questa figura professionale fondamentale per il sistema sanitario.
Eleonora Toffoletti: il futuro della medicina è nella personalizzazione delle cure
Il tema della personalizzazione delle cure è stato al centro dell’intervento della dottoressa Eleonora Toffoletti, ricercatrice presso il Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine. La Toffoletti ha esaminato i progressi fatti negli ultimi anni nel trattamento delle malattie oncologiche, mettendo in evidenza come la medicina, evolvendo, abbia finalmente posto al centro il paziente. “Non si tratta più solo di curare la malattia, ma di curare ogni singola persona“, ha detto la dottoressa, spiegando che grazie alle nuove tecnologie e approcci terapeutici, la medicina ha fatto passi da gigante nel rendere le cure più mirate e efficaci.
Un tributo a Mariagrazia Zanon, fondatrice della sezione AIL
Al termine dell’incontro, il presidente della sezione AIL di Udine, Giuseppe Gioffè, ha voluto ricordare la figura di Mariagrazia Zanon, storica fondatrice della sezione locale, che per oltre trent’anni ha dedicato la sua vita al miglioramento della qualità della vita dei pazienti affetti da leucemia. “Questa serata è dedicata a Mariagrazia, una donna che ha fatto tanto per la nostra associazione e per i pazienti”, ha dichiarato Gioffè, ringraziando le relatrici per i contributi preziosi.
L’evento si è concluso con un sentito applauso da parte del pubblico presente, che ha apprezzato la profondità dei temi trattati e l’importanza di una continua innovazione in ambito sanitario e scientifico.