Autoriforma, Capogruppo e BCE: a Gorizia il confronto sul futuro del credito cooperativo
A Gorizia un incontro sul credito cooperativo con esperti e istituzioni: autoriforma, BCE e sfide digitali al centro del dibattito.


Giovedì 2 ottobre il Kulturni Center Lojze Bratuž ha ospitato l’incontro dedicato ai soci della Cassa Rurale FVG dal titolo “Autoriforma, Capogruppo e BCE: il nuovo credito cooperativo”. Un appuntamento molto partecipato, condotto e moderato dal giornalista Adriano Del Fabro, che ha messo a confronto esperti e studiosi sul presente e il futuro del sistema del credito cooperativo.
Dopo i saluti istituzionali del presidente della Cassa Rurale FVG, Tiziano Portelli, e dell’assessore al Decentramento e rilancio dei quartieri Maurizio Negro, che ha presenziato all’evento in rappresentanza del Comune di Gorizia, il dibattito ha visto gli interventi di Alberto Ianes, del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento, e di Alberto Dreassi, docente di Economia degli Intermediari Finanziari all’Università di Trieste.
Aprendo i lavori, il presidente Portelli ha sottolineato come «identità locale e appartenenza al Gruppo Cassa Centrale non siano due dimensioni in conflitto, ma complementari». Un equilibrio che, ha spiegato, si è tradotto in risultati concreti per i soci e le comunità: «Abbiamo saputo unire la solidità e l’innovazione tecnologica garantite dal gruppo con la vicinanza al territorio, che resta il nostro punto di forza. Questo significa servizi bancari competitivi, ma anche sostegno allo sviluppo locale».
Il professor Alberto Ianes ha ripercorso le tappe dell’autoriforma che ha portato le Casse Rurali e le BCC ad aderire a un gruppo bancario unico, ricordando come «l’obiettivo fosse duplice: da un lato presentarsi con le spalle robuste sul mercato creditizio, tutelando i risparmiatori e gestendo le criticità in modo interno; dall’altro, rimanere banche del territorio, capaci di sostenere imprese e famiglie». Proprio su questo equilibrio si gioca, secondo Ianes, la sfida della vocazione mutualistica: «Essere competitivi non significa rinunciare alla propria missione sociale: destinare parte degli utili ad attività culturali, educative e comunitarie non è una sponsorizzazione accessoria, ma un tratto identitario del credito cooperativo».
Lo sguardo al futuro è stato affidato al professor Alberto Dreassi, che ha evidenziato come le vere sfide per il settore siano rappresentate da digitalizzazione, nuove regole europee e cambiamenti socio-economici. «Il credito cooperativo deve saper investire nello sviluppo tecnologico e nella sostenibilità – ha affermato – mantenendo però saldo il legame con i territori. Le Casse Rurali possono diventare protagoniste della transizione digitale e verde, rafforzando inclusione ed educazione finanziaria per famiglie e imprese». Un modello, ha ricordato, che si distingue perché «la raccolta e gli impieghi rimangono ancorati al territorio di riferimento, con ricadute dirette sul tessuto economico e sociale locale».
L’incontro di Gorizia ha così offerto uno spunto di riflessione sul percorso compiuto e sulle prospettive future del credito cooperativo, ribadendo il ruolo della Cassa Rurale FVG come banca vicina alla comunità ma inserita in un sistema nazionale capace di garantire solidità e innovazione.