Disposizioni anticipate di trattamento, la consigliera Liguori presenta una mozione per rafforzarne conoscenza e diffusione in Friuli Venezia Giulia

Simona Liguori presenta una mozione per rafforzare la conoscenza delle Dat e dei percorsi di pianificazione condivisa delle cure in Friuli Venezia Giulia.

12 novembre 2025 09:00
Disposizioni anticipate di trattamento, la consigliera Liguori presenta una mozione per rafforzarne conoscenza e diffusione in Friuli Venezia Giulia -
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TRIESTE — La consigliera regionale Simona Liguori (Patto per l’Autonomia-Civica FVG) ha presentato una mozione volta a potenziare la conoscenza e la diffusione delle Disposizioni anticipate di trattamento (Dat) e dei Percorsi di pianificazione condivisa delle cure (Advance Care Planning – Acp), strumenti fondamentali introdotti dalla legge 219/2017 sul consenso informato e l’autodeterminazione del paziente.

Rafforzare la conoscenza e l’attuazione della legge

«La legge 219 del 2017 rappresenta una pietra miliare nella tutela della dignità e della libertà personale nelle scelte di cura — spiega la Liguori —.
Introduce tre strumenti essenziali: il consenso informato, le Dat e la pianificazione condivisa delle cure, tutti accomunati dall’obiettivo di garantire che le decisioni sanitarie siano coerenti con i valori e le volontà del paziente».

Tuttavia, secondo la consigliera, la normativa, pur chiara sul piano legislativo, incontra ancora difficoltà di applicazione pratica, dovute soprattutto alla limitata conoscenza da parte dei cittadini e a una disomogeneità territoriale nella gestione delle disposizioni.

I dati del Friuli Venezia Giulia: ritardo e disomogeneità

Dai dati diffusi dall’Associazione Luca Coscioni emerge che, nel Friuli Venezia Giulia, risultano depositate solo 3.632 Dat, ovvero una ogni 172 abitanti, un valore ben al di sotto della media nazionale.

Nel dettaglio:

  • Udine è il Comune con il maggior numero di disposizioni, 2.105,

  • Pordenone segue con 874,

  • Gorizia ne conta 528,

  • mentre Trieste ne registra appena 125.

Un quadro che, sottolinea la Liguori, «mostra quanto sia urgente intervenire per colmare il divario informativo e territoriale».

Strumenti di libertà e dignità

«Le Dat e i percorsi di pianificazione condivisa delle cure — prosegue la rappresentante dei civici — non sono meri atti burocratici, ma strumenti di libertà e consapevolezza, che permettono a ogni persona di esprimere le proprie volontà in modo rispettoso della propria dignità e dei propri valori».

La mozione, sottoscritta anche dai gruppi Patto per l’Autonomia-Civica, Partito Democratico e Gruppo Misto, impegna la Giunta regionale a promuovere campagne di informazione, formazione e accesso semplificato agli strumenti previsti dalla legge.

Un impegno per il diritto all’autodeterminazione

«Rendere effettivo il diritto all’autodeterminazione nelle scelte di cura — conclude la Liguori — significa dare piena attuazione a un principio di civiltà e di rispetto della persona.
È compito delle istituzioni garantire che ogni cittadino sia informato, tutelato e libero di decidere in modo consapevole sulle proprie cure, senza barriere o disuguaglianze territoriali».

La proposta di mozione rappresenta dunque un passo concreto verso una sanità più equa, rispettosa e vicina ai cittadini, nel segno di una cultura della consapevolezza e della responsabilità condivisa.

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