CIVIDALE DEL FRIULI (UDINE) – Il Teatro Adelaide Ristori di Cividale sarà il palcoscenico di un evento straordinario giovedì 19 dicembre, con la presenza di Pupi Avati, uno dei maestri del cinema italiano più acclamati. Dopo il successo del monologo di Debora Caprioglio su Artemisia Gentileschi, il pubblico avrà l’opportunità unica di partecipare a “Pupi Avati si racconta”, un’occasione che unisce autobiografia, aneddoti cinematografici e musica jazz.
Un racconto tra musica e cinema
L’incontro, inserito nella stagione promossa dal Circuito ERT e dal Comune di Cividale, si terrà alle 20.45. Il Maestro Avati, accompagnato da un ensemble jazz di alta classe composto da Teo Ciavarella al pianoforte, Checco Coniglio al trombone, Alfredo Ferrario al clarinetto e Francesco Angiuli al contrabbasso, ripercorrerà la sua straordinaria carriera. Il racconto di Avati si intreccia con storie personali, eventi culturali e sociali del Novecento italiano, offrendo un’esperienza unica che promette di emozionare il pubblico.
Un maestro del cinema italiano
Nato a Bologna nel 1938, Pupi Avati ha iniziato la sua carriera come clarinettista nella Doctor Dixie Jazz Band, dove ha avuto l’opportunità di suonare al fianco di Lucio Dalla. La sua esperienza musicale lo ha portato a scegliere una nuova strada nella regia, ispirato dal cinema di Federico Fellini. Con oltre 54 film all’attivo, Avati è un pilastro della cinematografia italiana, con opere come “La casa dalle finestre che ridono” (1976), “Regalo di Natale” (1986), “Il cuore altrove” (2003) e più recentemente “Dante” (2022). La sua carriera spazia tra diversi generi, dal noir al dramma sentimentale, sempre con uno stile personale che fonde intimità e riflessione storica.
Un’occasione imperdibile
L’evento a Cividale rappresenta un’opportunità unica per immergersi nella carriera di Avati, ascoltando direttamente dal Maestro le storie dietro la sua filmografia e le sue opere letterarie, come “I cavalieri che fecero l’impresa”, la biografia “Sotto le stelle di un film” e il romanzo “Il Signor Diavolo”. Un’occasione da non perdere per gli appassionati del grande cinema italiano e per coloro che desiderano scoprire il lato più personale di una carriera che ha lasciato un segno indelebile nel panorama culturale italiano.