Enzo Barbaresco Celebra 70 Anni Di Appartenenza All’AIA Con Una Grande Festa
Enzo Barbaresco festeggia 70 anni nell’AIA: una vita dedicata all’arbitraggio tra Serie A, competizioni internazionali e riconoscimenti prestigiosi.


GRADISCA D’ISONZO – Sabato scorso la Sezione AIA di Gradisca d’Isonzo ha celebrato un traguardo straordinario: i 70 anni di appartenenza all’Associazione Italiana Arbitri di Enzo Barbaresco, ex arbitro internazionale e commendatore della Repubblica. All’evento hanno partecipato la Componente del Comitato Nazionale, Marinella Caissutti, e il presidente del Comitato isontino, Roberto Semolic.
Una Carriera Arbiterale Di Successi E Riconoscimenti
Entrato nell’AIA nel 1954 presso la Sezione di Cormòns, Barbaresco ha intrapreso una brillante carriera che lo ha portato in Serie A già nel 1967, esordendo con la partita Napoli-Mantova. Nel 1978 è diventato arbitro internazionale, debuttando a Lisbona in Sporting Club Portugal-Banik Ostrava. Ha diretto importanti incontri internazionali come Scozia-Belgio, Spagna-Jugoslavia e Francia-Germania, collaborando con grandi nomi del calcio arbitrale come Concetto Lo Bello.
Tra i prestigiosi riconoscimenti conseguiti figurano i premi Vincenzo Orlandini (1967), Giovanni Mauro (1978-1979), Dattilo (1982-1983) e il celebre premio Guerin Sportivo.
Grandi Eventi Internazionali E Impegno Dopo Il Ritiro
Barbaresco ha diretto partite di altissimo livello, come la finale della Coppa delle Coppe e la semifinale di Coppa dei Campioni del 1983 tra Dinamo Kiev e Hamburg. Ha concluso la carriera internazionale partecipando alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984.
Dopo il ritiro dall’attività agonistica, ha ricoperto incarichi importanti come vice commissario CAN C e osservatore arbitrale in CAN A e B, venendo insignito del titolo di arbitro benemerito il 1° luglio 1984.
Un Evento Ricco Di Emozioni E Riconoscimenti
Nel corso della cerimonia Barbaresco ha ricevuto una pergamena commemorativa e ha condiviso con i presenti aneddoti e ricordi della sua lunga esperienza nel mondo dell’arbitraggio. Un tributo sentito a una figura che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’AIA e dell’arbitraggio italiano.