UDINE – Bruno Romani, il musicista friulano noto per la sua versatilità
UDINE – L’addio a Bruno Romani, musicista, sassofonista, flautista e compositore friulano, avvenuto venerdì 14 marzo a soli 65 anni, ha lasciato un vuoto nel panorama musicale italiano. Romani era celebre per la sua capacità di mescolare diversi generi musicali, dal jazz all’elettronica, e per il suo contributo alla scena alternativa, collaborando con numerosi artisti e gruppi di fama come Alice, Gianni Basso e Paolo Damiani. Fondatore di progetti innovativi come il Monteggiori Ensemble e la Banda delle Forze Disarmate, Romani ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della musica italiana.
La carriera e l’impatto musicale
Negli anni Ottanta, Bruno Romani si distinse come leader dei Detonazione, gruppo avant-garde della scena no wave e post-punk italiana. Il brano “Dentro Me” ha segnato un momento importante nella musica italiana, ripreso successivamente dai La Crus nel 1997. La sua carriera lo ha visto collaborare con artisti di spicco e partecipare alla produzione di album per etichette prestigiose come Fonit Cetra e Via Veneto Jazz. La sua musica, che spaziava dal jazz più sperimentale all’elettronica, ha sempre racchiuso influenze diverse in un unico e personale stile.
Gli ultimi anni e l’eredità culturale
Vivendo a Lucca da diversi anni, Romani non ha mai dimenticato le sue radici friulane. Nato a Udine nel 1960 da padre siciliano e madre triestina, ha mantenuto un forte legame con il Friuli, partecipando attivamente ad eventi e collaborazioni locali. Nei suoi ultimi anni, si è dedicato a progetti personali come l’Organic Crossover Group e ha promosso una marcata identità pacifista con la Banda delle Forze Disarmate.
Romani ha esplorato costantemente nuove frontiere culturali, con composizioni che riflettevano le sue molteplici influenze. Il suo impegno è evidente anche nell’album “CPPP Requiem”, un tributo a Pasolini. La sua scomparsa lascia un vuoto nella musica, ma la sua eredità continuerà a vivere attraverso le sue opere.