Continua la nona edizione di FESTIL_Festival estivo del Litorale a Trieste, dove mercoledì 3 luglio vanno in scena, al Teatro dei Fabbri ore 21.00, Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa, autori e attori tra i più divertenti e appassionati della scena degli ultimi anni, e che, ciascuno con un proprio originale percorso, si sono guadagnati uno spazio importante nel teatro contemporaneo italiano. Il primo è Campione mondiale di Poetry Slam 2022, oltre ad aver concorso nello stesso anno al popolare Italia’s Got Talent. Il secondo, non ancora trentenne, è vincitore di numerosi premi con il suo primo spettacolo, “Apocalisse Tascabile”, nonché ospite a FESTIL per il terzo anno consecutivo. Portano sul palcoscenico del Teatro dei Fabbri il primo spettacolo che li vede assieme, “Solo quando lavoro sono felice”, prodotto da La Corte Ospitale dopo aver partecipato al concorso Forever Young 2021/2022 ottenendo una Menzione speciale, «per la capacità di affrontare temi urgenti del contemporaneo, come il rapporto tra lavoro e felicità, con un linguaggio transgenerazionale condotto con lucidità drammaturgica e performativa».
«Che ruolo ha il lavoro nelle nostre vite? È una parte della vita? O è la nostra vita stessa? – si chiedono Maragoni e Fettarappa – Quanto ci definisce il lavoro? Chi siamo fuori dal lavoro? Quanto riesci a resistere in una conversazione prima di chiedere all’altra persona “E tu nella vita che fai?”».Per la generazione dei due artisti, i confini tra lavoro e vita sono sfumati: il proprio self è definito in buona parte dal lavoro che si svolge. Dopo il precariato, la nuova frontiera tossica del lavoro corrisponde a uno stato continuo di autosfruttamento, difficile da riconoscere e da interrompere. E così, il capo di Lorenzo Maragoni si chiama Lorenzo Maragoni. Lorenzo Maragoni pretende da Lorenzo Maragoni reperibilità assoluta: deve rispondere alle mail di lavoro anche di venerdì sera, nel mezzo di una conversazione avvenuta per caso in un bar. Lorenzo ama se stesso, ma solo come collega. Si frequenta durante il lavoro, durante pranzi o pause di lavoro, durante aperitivi di lavoro. A volte si sta simpatico, a volte meno, proprio come un collega.
Il capo di Niccolò Fettarappa si chiama Niccolò Fettarappa. Niccolò Fettarappa lascia che Niccolò Fettarappa si svegli alle undici e mezza, ma poi lo rimprovera perché lo ha lasciato dormire fino alle undici e mezza. Niccolò Fettarappa, il capo di Niccolò Fettarappa, sogna il successo, riconoscimenti e alte quotazioni in borsa. Niccolò Fettarappa, invece, rinuncerebbe volentieri a qualsiasi cosa, pur di poter continuare a dormire. Questi contrasti interni, fanno sì che l’azienda Fettarappa viva in uno stato di confusione cronica, in bilico tra febbrile ambizione e indolenza.
In scena, Niccolò e Lorenzo parlano dei loro rispettivi capi: Niccolò e Lorenzo. Ma in scena ci sono anche i rispettivi capi di Niccolò e Lorenzo: Niccolò e Lorenzo, che parlano di Niccolò e Lorenzo. “Solo quando lavoro sono felice” è una conversazione sul lavoro, sulla vocazione, sui soldi, sul capitalismo, sul tempo di vita e il tempo di lavoro, sui pranzi con se stessi, sulla disperazione.
Subito dopo lo spettacolo, la Dott.ssa Giusy Guarino di Athena – Città della psicologia condurrà un incontro sui temi affrontati dai due autori e interpreti per il ciclo di incontri con gli artisti “Indagare il tempo – teatro e sociale in dialogo con il presente”.
Acquisto biglietti su www.vivaticket.it, Ticket Point Corso Italia, 9 (Galleria Rossoni). La biglietteria sarà aperta un’ora prima dello spettacolo.