L’Università Popolare di Trieste celebra 125 anni tra memoria, formazione e impegno culturale
125 anni di attività dell’UPT tra cultura, memoria e legami con le Comunità Italiane dell’Adriatico orientale.
TRIESTE – L’Università Popolare di Trieste si prepara a vivere una giornata storica: venerdì 21 novembre la città ospiterà una duplice celebrazione che unisce i 125 anni dell’Ente e i 60 anni di sostegno alle Comunità Italiane dell’Adriatico orientale. Due anniversari che raccontano un percorso fatto di formazione, identità e dialogo, radicato nella storia triestina e proiettato oltre frontiera.
Inizio delle celebrazioni e riconoscimenti istituzionali
La prima parte dell’evento si terrà nella Sala del Consiglio comunale, dove verrà sottolineato il ruolo svolto dall’Ente nel tessuto cittadino fin dalla sua fondazione nel 1899. Successivamente, il Ridotto del Teatro Verdi ospiterà la cerimonia dedicata alla collaborazione con l’Unione Italiana e con le Comunità italiane di Slovenia, Croazia e Montenegro.
Alle celebrazioni è stata attribuita la Medaglia del Presidente della Repubblica, affiancata dal sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione CRTrieste. L’iniziativa nasce grazie alla coorganizzazione e al patrocinio del Comune di Trieste, con la collaborazione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia “Il Rossetti” per lo spettacolo teatrale previsto in serata.
Nascita dell’Ente e missione storica
Fondata il 16 dicembre 1899, quando Trieste apparteneva ancora all’Impero austro-ungarico, l’Università Popolare di Trieste avviò le sue attività all’inizio del Novecento, attraversando guerre, crisi e mutamenti profondi. Nonostante tutto, l’obiettivo dell’Ente è rimasto immutato: diffondere la conoscenza e sostenere la crescita della comunità locale.
«Siamo nati per rendere la cultura accessibile a tutti, e dopo 125 anni la nostra missione non è cambiata — ricorda il Presidente Edvino Jerian —. La cultura è il filo rosso che lega la nostra storia, capace di adattarsi al presente, custodendo memoria e visione futura».
Espansione oltreconfine e sostegno alle comunità italiane
Sessant’anni di legami con l’Adriatico orientale
Sessant’anni fa, su incarico del Ministero degli Affari Esteri e poi della Regione, l’UPT ha assunto un nuovo compito: mantenere vive le radici linguistiche e culturali degli italiani autoctoni dell’Adriatico orientale.
«Da allora — continua Jerian — siamo diventati un ponte stabile tra l’Italia e le Comunità italiane di Croazia, Slovenia, Montenegro e Serbia», lavorando in sinergia con l’Unione Italiana su progetti di istruzione, formazione e promozione culturale.
Cultura, informazione e futuro
Radicata nello spirito di Trieste, l’UPT prosegue la propria missione con un forte senso civico. Jerian ricorda che nel 2017 all’Ente è stata conferita la Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica per la scuola, la cultura e l’arte, un riconoscimento che valorizza l’impegno verso una cultura aperta, partecipata e inclusiva.
«Conoscenza e corretta informazione devono essere un bene condiviso, non un privilegio — sottolinea Jerian —. Solo così possono diventare strumenti di uguaglianza e crescita sociale».
L’Ente continuerà quindi a operare a Trieste e nei Paesi dell’Adriatico orientale, sostenendo scuole, media, istituzioni e realtà associative della Comunità Nazionale Italiana.
Il programma ufficiale delle celebrazioni
125° anniversario dell’Università Popolare di Trieste
21 novembre 2025 – Trieste, Sala del Consiglio Comunale
10:30 – Proiezione del video 1899: nasce l'Università Popolare di Trieste
10:45 – Interventi istituzionali
11:15 – Prolusione del prof. Stefano Pilotto: L'Università Popolare di Trieste: una lunga storia di cultura italiana
12:00 – Proiezione video 125 anni di attività per la cultura italiana
12:15 – Intervento del presidente UPT Edvino Jerian: Presente e futuro dell’Ente
12:45 – Presentazione dell’Albo dei Benemeriti della Cultura Popolare e consegna attestati
13:00 – Conclusioni del rappresentante del Governo
Sessant’anni di collaborazione con l’Unione Italiana
Trieste, Sala del Ridotto del Teatro Verdi
15:30 – Proiezione del video Università Popolare di Trieste: cerniera di italianità
15:45 – Saluti delle rappresentanze delle Comunità Italiane e del mondo dell’Esodo
16:15 – Lectio magistralis del prof. Egidio Ivetic: L’UPT per la conservazione della memoria e la valorizzazione della cultura italiana
17:00 – Interventi delle autorità istituzionali
17:45 – Intervento del presidente Jerian: Il ruolo di ponte culturale dell’UPT
19:45 – Conclusioni del rappresentante del Governo
20:30 – Spettacolo teatrale Aggiungi un posto a tavola al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia “Il Rossetti”
Radici triestine e cultura condivisa
L’UPT è un’istituzione profondamente legata alla vita culturale di Trieste. Con le sue tante attività — corsi, conferenze, proiezioni, momenti formativi — l’Ente ha sempre lavorato per rendere la conoscenza un bene diffuso e accessibile, capace di unire generazioni e promuovere una cittadinanza consapevole.
La cultura è il fil rouge che percorre questi 125 anni, un patrimonio fatto di lingua, identità, memoria e innovazione, che oggi dialoga anche con le nuove tecnologie e con le esigenze delle giovani generazioni.
Un ponte culturale oltre confine
Dal 1965, l’Università Popolare di Trieste porta avanti una collaborazione unica con le Comunità Italiane di Slovenia, Croazia, Montenegro e Serbia. Attraverso borse di studio, formazione per insegnanti, distribuzione di libri di testo e iniziative culturali, l’Ente sostiene scuole, media e associazioni italiane, rafforzando un’identità condivisa.
Tra i presìdi culturali più importanti sostenuti dall’UPT figurano l’Edit di Fiume e RTV Capodistria, punti di riferimento per l’informazione in lingua italiana.
Continuità, memoria e nuove sfide
La sfida dei prossimi anni sarà quella di unire tutela della memoria storica e linguaggi digitali contemporanei, promuovendo cultura senza perdere autenticità.
«Conservare e tramandare ciò che siamo — conclude Jerian — significa costruire un domani fondato su dialogo, conoscenza e rispetto reciproco, nel segno della cultura italiana e dell’Europa dei popoli».