Confcooperative: “Le imprese cooperative pilastro dell’economia sociale del Paese”

A Udine Confcooperative presenta il Piano nazionale dell’Economia sociale con il vicepresidente Marco Menni e i vertici regionali FVG.

07 novembre 2025 22:30
Confcooperative: “Le imprese cooperative pilastro dell’economia sociale del Paese” -
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UDINE — Le imprese cooperative diventano finalmente pilastro riconosciuto dell’economia nazionale. È il messaggio lanciato da Marco Menni, vicepresidente nazionale di Confcooperative, durante la sua visita alla sede regionale dell’Associazione cooperativa a Udine, in occasione dell’incontro con i vertici di Confcooperative Friuli Venezia Giulia per la presentazione del Piano nazionale dell’Economia sociale, attualmente in fase di consultazione pubblica.

«Le imprese cooperative di ogni tipo – ha dichiarato Menni – si vedono finalmente riconosciute dal Piano nazionale dell’economia sociale come pilastro essenziale per lo sviluppo del Paese, in un cambio di visione e di prospettiva che Confcooperative auspica venga presto concretizzato».

Il ruolo della cooperazione nel tessuto economico regionale

Durante l’incontro, Daniele Castagnaviz, presidente di Confcooperative FVG, ha ricordato la forza del movimento cooperativo nella regione:

«Le cooperative sono il motore dell’economia sociale regionale. Da sola, Confcooperative rappresenta in Friuli Venezia Giulia oltre 22 mila addetti, 82 mila soci cooperatori e 1,3 miliardi di euro di ricavi».

Castagnaviz ha inoltre consegnato a Menni il volume celebrativo dei 50 anni di Confcooperative Friuli Venezia Giulia, sottolineando come questo anniversario coincida con una nuova fase di riconoscimento istituzionale per la cooperazione italiana.

All’incontro erano presenti anche Luca Occhialini, presidente dell’Associazione regionale delle Banche di Credito Cooperativo, Serena Mizzan, presidente di Confcooperative Alpe Adria, e Fabio Dubolino, presidente di Confcooperative Pordenone.

Una pagina storica per l’economia sociale italiana

Il Piano nazionale dell’Economia sociale, oggi in consultazione, segna un momento di svolta per il mondo cooperativo e per il riconoscimento del suo valore costituzionale.

«Finalmente viene pienamente attuato l’articolo 45 della Costituzione, che riconosce la funzione sociale della cooperazione – ha sottolineato Menni –. La cooperazione può e deve contribuire a ridurre le disuguaglianze, a contrastare l’abbandono della montagna, a rafforzare le filiere produttive e agricole, ma anche a promuovere cultura e inclusione sociale».

Il peso della cooperazione italiana

I numeri del settore confermano l’importanza del modello cooperativo: in Italia operano oltre 60 mila cooperative, con 1,3 milioni di addetti, 12 milioni di soci e un fatturato complessivo di 160 miliardi di euro, pari all’8% del PIL nazionale.

Confcooperative, da sola, riunisce 16 mila imprese, con 550 mila lavoratori – di cui il 61% donne – e 82 miliardi di euro di ricavi, contribuendo da sola al 4% del PIL italiano.

Friuli Venezia Giulia, modello di cooperazione diffusa

In Friuli Venezia Giulia la cooperazione rappresenta un modello economico e sociale radicato, capace di conciliare sviluppo, solidarietà e innovazione.

La presentazione del Piano a Udine segna quindi un passaggio decisivo per il futuro del settore, che si prepara a rafforzare la propria presenza nei campi del welfare, dell’agricoltura, del credito, della cultura e dei servizi.

Un percorso che, come sottolineato da Confcooperative, riporta al centro la persona e la comunità, coniugando sostenibilità economica e coesione sociale: valori che da sempre costituiscono l’essenza stessa della cooperazione.

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