Trieste, sparatoria via Carducci: eseguita una nuova misura cautelare

TRIESTE. Un nuovo tassello è stato aggiunto dagli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura della Repubblica triestina, alla vicenda della sparatoria di via Carducci del 4 settembre...

26 novembre 2021 13:39
Trieste, sparatoria via Carducci: eseguita una nuova misura cautelare -
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TRIESTE. Un nuovo tassello è stato aggiunto dagli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura della Repubblica triestina, alla vicenda della sparatoria di via Carducci del 4 settembre scorso.

Nella
prima mattinata di quel giorno, nei pressi di un bar della citata centralissima
via cittadina, 7 persone, tutte di etnia kosovara, della famiglia KRASNIQI,
rimanevano feriti a seguito di una spedizione
punitiva
attuata da altra compagine di kosovari, appartenenti alla famiglia
ISLAMI.

I
feriti presentavano evidenti lesioni al volto ed alla testa ed alcuni di loro
erano stati attinti anche da colpi di arma da fuoco.

Fin
da subito, allo scopo di individuare gli aggressori e fare luc sul gravissimo
episodio delittuoso, un’articolata azione investigativa veniva posta in essere
dagli operatori della Squadra Mobile triestina in pieno e costante raccordo con
la locale Autorità Giudiziaria inquirente.

Già
nella stessa giornata dell’evento, le risultanze d’indagine consentivano di
sottoporre a fermo di indiziato di delitto, per l’ipotesi di reato di concorso
in tentato omicidio aggravato, ISLAMI 
Arton, cl. 81, e ISLAMI Clirimtar; bloccati al confine tra le province
di Trieste e Gorizia mentre si davano alla fuga.

Sempre
il 4 settembre, nel pomeriggio, all’interno di immobile in un quartiere del
Capoluogo, dagli investigatori della Squadra Mobile venivano rintracciati e
tratti in arresto ISLAMI Avni, cl. 74, ISLAMI Mergim, cl. 97 e ISLAMI Lumni,
cl. 71. I predetti erano stati riconosciuti come partecipanti ai gravi fatti avvenuti
nella mattinata e, all’atto del loro arresto, presentavano lesioni ritenute conseguenza
dello scontro ed indossavano i medesimi abiti, alcuni macchiati di sangue,
fotografati e ripresi dalle telecamere del sito ove si era consumato l’evento
delittuoso.

Nella
stessa giornata e nel prosieguo dell’attività d’indagine, il certosino esame
dei vari filmati acquisiti permetteva di stabilire che uno dei KRASNIQI feriti,
durante le fasi dello scontro, era stato immortalato mentre impugnava una
pistola e per questo arrestato una volta dimesso dal pronto soccorso.

Nei
giorni successivi, il 20.09.2021, gli ulteriori approfondimenti investigativi
consentivano di sottoporre a fermo di indiziato di delitto BAJRAMI Fatmir, cl.
72, il quale è risultato gravemente indiziato di aver preso parte, quale
intraneo al gruppo degli “ISLAMI”, alla “spedizione
punitiva
” attuata il precedente 4 settembre, in armi ed altri oggetti
contundenti, contro quello dei “KRASNIQI”.

Poi,
alle prime ore della mattinata del 29.09.2021, nel corso di una complessa
operazione, convenzionalmente denominata “Crazy
Shooting”, che vedeva impegnati oltre
150 operatori della Polizia di Stato, venivano eseguite misure cautelari
personali e ben 22 decreti di perquisizione emessi dalla Dr.ssa Chiara De
Grassi, P.M. titolare del pertinente fascicolo processuale, a carico di tutti i
soggetti identificati e che si assumevano coinvolti nel confronto armato di via
Carducci.

Quindi,
la misura cautelare della custodia in carcere veniva eseguita a carico di altri
4 partecipanti ai fatti di sangue del 4 settembre: TAHIRI Gazmend, cl. 83;
ISLAMI Meriton, cl. 98; ISLAMI Visar, cl. 85; ZABELAJ Clirim, cl. 2000. Quella
degli arresti domiciliari, invece, a carico di ISLAMI Fazli, cl. 78. 

Le ulteriori e più
recenti progressioni investigative consentivano l’individuazione di altro soggetto
coinvolto nei fatti di via Carducci.

In ragione di ciò, la
Procura della Repubblica Giuliana, condividendo il quadro indiziario raccolto
dagli investigatori della Squadra Mobile, richiedeva ed otteneva – dal
competente G.I.P. – la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di
ORIAKHIL Shahen, afgano cl. 1990, ritenuto concorrente nelle provocate lesioni
personali gravi ed aggravate dall’uso di armi da fuoco.

Il provvedimento
restrittivo veniva eseguito nella mattinata del 24 novembre u.s., allorquando
l’ORIAKHIL veniva rintracciato e sottoposto agli arresti domiciliari con
braccialetto elettronico dalla p.g.

Come
sottolineato in precedenti occasioni, tale importante risultato è stato
raggiunto non solo grazie alla sinergia tra Autorità Giudiziaria e di Polizia
di Sicurezza, ma anche attraverso la virtuosa collaborazione e l’alto senso
civico dimostrati dai cittadini i quali hanno spontaneamente fornito il proprio
valido apporto informativo che ha positivamente contribuito alla definizione delle
diverse condotte tenute dagli indagati nel corso del cruento evento criminoso.

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