Lusso non dichiarato tra Lignano e Trieste: 8 yacht da 2,5 milioni nascosti al fisco, sanzioni salate
La Guardia di Finanza di Trieste scopre 8 yacht non dichiarati: occultati beni per 2,5 milioni di euro e sanzioni oltre 75mila euro.
TRIESTE – Prosegue senza sosta l’attività di controllo del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Trieste nel settore della nautica da diporto, con un’attenzione particolare alle imbarcazioni battenti bandiera estera. L’obiettivo: contrastare le pratiche elusive legate al cosiddetto “flagging out”, fenomeno che consiste nell’immatricolazione di yacht e barche di lusso presso registri esteri pur essendo di fatto utilizzati stabilmente in Italia.
Accertati occultamenti per oltre 2,5 milioni di euro
Le operazioni, intensificatesi durante l’estate, hanno interessato oltre 50 imbarcazioni immatricolate all’estero ma riconducibili a cittadini italiani residenti.
Dall’incrocio dei dati raccolti in mare e nei porti turistici con le banche dati fiscali è emerso che 8 unità da diporto non erano state regolarmente dichiarate per una o più annualità d’imposta.
Il valore complessivo dei beni non dichiarati ammonta a 2.548.500 euro, mentre le sanzioni amministrative applicate – comprese tra il 3% e il 15% dell’importo omesso – superano i 75.000 euro.
I controlli tra mare e porti turistici
L’attività investigativa è stata condotta dalla Stazione Navale di Trieste e dalla Sezione Operativa Navale di Lignano Sabbiadoro, che hanno intensificato la vigilanza nelle acque territoriali del Friuli Venezia Giulia, monitorando con continuità porti turistici, darsene e marinerie del litorale friulano e isontino.
Grazie a una capillare azione di verifica, i finanzieri hanno potuto individuare e segnalare i casi di mancata dichiarazione nel quadro RW della dichiarazione dei redditi, obbligo previsto dalla normativa sul monitoraggio fiscale per i residenti che possiedono beni all’estero o intestati a entità estere.
Legalità e presidio economico
L’operazione rientra in un piano strategico di controlli avviato nel 2025 dalla Guardia di Finanza per contrastare le irregolarità nel settore del diporto e tutelare gli interessi economico-finanziari nazionali.
Confermandosi come presidio di Polizia del mare, la componente aeronavale del Corpo continua a garantire un’azione mirata a rafforzare la legalità fiscale, assicurando che anche il lusso e il tempo libero restino sotto il segno della trasparenza e del rispetto delle regole.