“Oltre le sbarre, sotto la sabbia”: le detenute del Coroneo protagoniste di un’Antigone virtuale
Le detenute del carcere di Trieste mettono in scena online Antigone in una performance simbolica tra arte e libertà.
TRIESTE – Domani, 12 novembre alle ore 17.00, andrà in scena un evento di grande intensità e valore umano: la performance teatrale “Oltre le sbarre, sotto la sabbia”, interpretata dalle detenute della Casa Circondariale “Ernesto Mari” di Trieste, nell’ambito della XXI edizione della rassegna “La Scena delle Donne – Matrici”, diretta da Bruna Braidotti e organizzata dalla Compagnia di Arti e Mestieri del Friuli Venezia Giulia.
Un’Antigone in chiave simbolica e meditativa
L’iniziativa, fruibile esclusivamente online previa prenotazione all’indirizzo [email protected], propone una rivisitazione unica del mito di Antigone, la celebre tragedia di Sofocle che affronta il conflitto eterno tra legge e morale, tra autorità e coscienza individuale.
In questa versione, l’opera si trasforma in un racconto intimo e simbolico, costruito durante un laboratorio di comunicazione efficace durato 36 ore, condotto tra ottobre e dicembre 2024. Le partecipanti sono state guidate dal filosofo e psicopedagogista Stefano Bertolo, con la collaborazione dell’associazione “DOC – Docenti per l’Istruzione in Carcere”.
Teatro come strumento di riconciliazione
Il progetto nasce dalla convinzione che il teatro possa essere un ponte tra il dentro e il fuori, uno strumento di riconciliazione con la società civile e di espressione personale per chi vive la condizione di reclusione.
Attraverso il mito di Antigone, le donne del Coroneo hanno esplorato le proprie emozioni e le proprie storie, trasformando la tragedia greca in un’occasione di riflessione sulla libertà interiore, sulla giustizia e sul senso del limite.
I ciottoli di fiume come personaggi
Un tratto distintivo e suggestivo della performance è la scelta di rappresentare i personaggi non con attori, ma con ciottoli di fiume, disposti su un piccolo giardino Zen. Ogni spostamento dei ciottoli diventa un gesto teatrale, un simbolo dell’azione, un frammento di narrazione.
Questo approccio minimalista, privo di artifici scenici, permette di concentrare l’attenzione sul significato profondo della storia e sulle voci delle narratrici, che ricostruiscono frammento dopo frammento la tragedia della giovane Antigone e della sua famiglia.
Un’esperienza di arte, libertà e consapevolezza
“Oltre le sbarre, sotto la sabbia” non è solo una rappresentazione teatrale, ma un percorso educativo e umano che unisce arte, filosofia e introspezione. La scelta di proporla online, in occasione de “La Scena delle Donne – Matrici”, consente al pubblico di entrare idealmente nel mondo delle protagoniste, ascoltando le loro parole e i loro gesti carichi di significato.