Venerdì 8 marzo, una giornata come tante si è trasformata in una tragedia per la comunità di Pulfero e per la famiglia di Fabrizio Cimino, 43 anni, originario della Puglia ma profondamente radicato nella vita locale. La statale 54, a Cividale, è stata teatro di un incidente devastante che ha visto Cimino perdere la vita, lasciando dietro di sé una scia di incredulità e dolore.
Gli ultimi istanti narrano di un drammatico scontro all’incrocio con via Alpi Giulie, dove la sua Ducati Monster ha impattato contro una Volvo V70. La violenza dell’impatto ha lasciato poche speranze: nonostante gli sforzi dei soccorritori e l’intervento di una dottoressa passata per caso, le ferite di Cimino si sono rivelate fatali.
Una vita segnata da impegno e solidarietà
Fabrizio Cimino non era solo un motociclista appassionato; era un uomo dedito alla sua famiglia, un lavoratore instancabile e una presenza costante nella vita della comunità di Pulfero. Cimino aveva gestito un negozio di alimentari, punto di riferimento per i prodotti locali e pugliesi, prima che la pandemia costringesse alla sua chiusura.
La sua attività, sebbene interrotta, aveva lasciato un segno indelebile nella comunità, dove Cimino era riuscito a creare un legame profondo con il territorio e i suoi abitanti. Dopo la chiusura del negozio, aveva trovato impiego come autista, continuando a vivere i valori di solidarietà e vicinanza che avevano caratterizzato la sua vita.
In quest’ora di dolore, la comunità di Pulfero e tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, si stringono attorno alla famiglia di Cimino, promettendo di onorarne la memoria e di mantenere vivo il suo spirito di dedizione e generosità.