Traguardo storico all'Ospedale di Udine: la terapia innovativa che cura le infezioni con i fagi

A Udine sperimentata la terapia fagica endovenosa su un paziente con infezione batterica resistente: è la prima volta in Regione.

11 luglio 2025 16:01
Traguardo storico all'Ospedale di Udine: la terapia innovativa che cura le infezioni con i fagi -
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UDINE – Un traguardo storico è stato raggiunto dalla Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale di Udine, diretta dal professor Carlo Tascini, che ha sperimentato per la prima volta in Friuli Venezia Giulia – e per la terza volta in Italia – la terapia fagica endovenosa su un paziente affetto da una grave infezione batterica legata a una pompa cardiaca esterna.

Fagi: virus che eliminano i batteri

I fagi sono virus specializzati nel colpire selettivamente i batteri, senza agire sulle cellule umane. Utilizzati in ambito medico, si rivelano particolarmente efficaci nei casi in cui gli antibiotici tradizionali non riescono a debellare del tutto le infezioni, soprattutto quelle collegate a dispositivi protesici o impianti interni.

A differenza degli antibiotici, i fagi riescono ad agire anche su ceppi batterici resistenti e, in combinazione con le terapie convenzionali, aumentano le probabilità di eliminare completamente l'infezione.

Un caso clinico complesso risolto con l’aiuto dei fagi

Il paziente trattato a Udine era affetto da ripetute infezioni causate da Pseudomonas aeruginosa, un batterio particolarmente resistente che aveva colonizzato il sistema di tubi collegato alla pompa cardiaca esterna. Dopo oltre un anno di terapia antibiotica endovenosa domiciliare, il quadro clinico restava critico.

In collaborazione con l’Università di Pisa, i ceppi batterici sono stati inviati all’Ospedale militare Queen Astrid di Bruxelles, dove sono stati selezionati fagi attivi e sinergici con l’antibiotico in uso. La preparazione è stata poi donata gratuitamente alla clinica friulana, dando il via al trattamento iniziato il 3 luglio.

Una terapia innovativa senza effetti collaterali

Il trattamento, della durata di 15 giorni, è ancora in corso ma non ha finora prodotto effetti collaterali. Questo rappresenta un primo, importante passo verso l’utilizzo strutturato della terapia fagica anche in Italia, evitando ai pazienti di doversi rivolgere a strutture estere.

Un’apertura verso nuove possibilità terapeutiche

Questo intervento segna un punto di svolta nel campo delle malattie infettive resistenti e dimostra che la cooperazione tra istituzioni sanitarie europee può accelerare l’introduzione di cure sperimentali promettenti anche a livello locale.

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