Omicidio Resinovich: indagato il marito Sebastiano Visintin

TRIESTE - A oltre tre anni dalla morte di Liliana Resinovich, il marito Sebastiano Visintin, fotografo 72enne, è stato ufficialmente indagato per omicidio. La svolta è arrivata martedì scorso, 8 aprile, quando gli inquirenti della Polizia di Stato, sotto la direzione del Commissariato di Trieste, hanno effettuato una lunga perquisizione nell'abitazione di Visintin, che è durata circa sette ore. La notizia dell'indagine era stata anticipata da alcune dichiarazioni dell'avvocato di Visintin, che aveva sottolineato come il suo assistito fosse sotto esame mediatico già da tempo.

Perquisizione e reazioni dell'indagato

Durante il sopralluogo, Visintin ha riferito di essere rimasto seduto sul divano, senza sapere dove gli investigatori avessero effettuato i controlli. Nonostante l'indagine in corso, Visintin ha mantenuto un atteggiamento sereno e dichiarato di essere pronto a difendersi, convinto della propria innocenza. Le Forze dell'Ordine non sono però uscite dalla perquisizione a mani vuote, segno che sono emersi elementi significativi per l'inchiesta. La Polizia di Stato ha confermato che la perquisizione ha portato a nuovi sviluppi, ma non sono stati rivelati ulteriori dettagli.

Il caso di Liliana Resinovich e l'ipotesi dell'omicidio

Liliana Resinovich, 63 anni, era scomparsa il 14 dicembre 2021, per poi essere ritrovata il 5 gennaio 2022 in un parco pubblico di Trieste, nel vicino quartiere. Il suo corpo era stato trovato rannicchiato a terra in una posizione fetale, infilato in due sacchi neri, suscitando da subito sospetti sulla dinamica della morte. Inizialmente si era ipotizzato un suicidio, ma le perizie medico-legali hanno escluso questa possibilità. L'anatomopatologa Cristina Cattaneo e gli esperti che hanno esaminato il corpo hanno trovato segni di violenza che indicano chiaramente un omicidio. Con il nuovo fascicolo aperto per omicidio, l'inchiesta ha finalmente un nome tra i sospettati.