La Biennale Internazionale Donna – BIDART, un evento artistico di rilevanza internazionale che dal 2017 celebra l’arte contemporanea al femminile, in programma al Magazzino 26 del Porto Vecchio dal 27 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024, con la coorganizzazione del Comune di Trieste e il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia, rappresenta anche un’occasione per proporre una riflessione sul ruolo delle donne nella società e nel lavoro, con la presentazione delle loro opere e intuizioni.
La IV edizione – curatrice Eunice Tsang, fondatrice di Current Plans, uno spazio d’arte sperimentale a Hong Kong, che promuove il dialogo interdisciplinare attraverso l’organizzazione di mostre stimolanti e innovative – ha come tema “respirare con il Mondo” e s’ispira all’intima connessione tra la vita e l’arte nelle sue varie forme espressive, tratta da uno dei Sonetti a Orfeo (1923) di Rainer Maria Rilke.
“Eunice Tsang” – ha affermato l’arch. Šeherzada Ahmetović, Presidente di BID in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto Riflessioni sul Futuro degli Spazi Urbani, alla presenza della curatrice – “porterà la sua visione basata sulle esperienze internazionali, tra Hong Kong e l’Europa, per sfidare le narrazioni esistenti introducendo una moltitudine di voci creative, provenienti soprattutto dall’Asia: nuovi linguaggi e simboli, tra legale e illegale, realtà e finzione, utilizzando il realismo magico, il sarcasmo, l’umorismo e la creazione di miti”.
Tra le diverse suggestioni, il progetto Riflessioni sul Futuro degli Spazi Urbani introduce per la prima volta in BID23ART “Seed Mirror”, un modulo espositivo satellite per unire simbolicamente il Magazzino 26 al centro città, proponendo un ragionamento più ampio di rigenerazione urbana. Realizzato in collaborazione con Seed, realtà di RTE Group, in coorganizzazione con il Comune di Trieste, rappresenta un piccolo spazio espositivo temporaneo, unico nel suo genere, cuore pulsante degli eventi collaterali.
“Collocato nella nuova piazza di Trieste, creatasi a seguito della demolizione della Sala Tripcovich” – ha sottolineato Šeherzada Ahmetović – “dalla quale oggi si possono ammirare le porte storiche di ingresso del Porto Vecchio dell’architetto Zaninovich, con le sue superfici riflettenti crea un dialogo con l’antico scalo e una connessione con il tessuto urbano. Come nel 2017 BIDART aprì per prima le porte del Magazzino 26, grazie alla volontà delle fondatrici Alda Radetti, Barbara Fornasir e Antonella Caroli e dell’Amministrazione comunale, oggi proponiamo la sua connessione con il ‘Seed Mirror’, con l’obiettivo di dare una maggiore visibilità a entrambe le aree e di avviare un percorso per un significativo cambiamento urbano, che valorizzi questa zona storica verso un Porto Vecchio accessibile e coinvolgente”.
“Seed è un nuovo modo di concepire gli spazi privati e di lavoro” – ha spiegato l’arch. Caterina Rosso, giovane imprenditrice alla guida di Seed, sottolineando che possono essere utilizzati per molteplici scopi: dalla costruzione di case all’allestimento di uffici temporanei, passando per l’utilizzo come strutture per il turismo sostenibile.
“Si tratta di un sistema costruttivo, che mette in discussione l’edilizia tradizionale proponendo un modello contemporaneo e futuribile, realizzato seguendo dei principi cardine, quali la sicurezza dei costi e dei tempi di costruzione (ridotti del 40%), la riduzione degli sprechi grazie alla costruzione in serie nel nostro polo produttivo, la riciclabilità e il riutilizzo dei materiali scelti grazie alla costruzione a secco. L’unica differenza tra Seed e una casa in edilizia tradizionale – ha spiegato Caterina Rosso – “è semplicemente il metodo costruttivo: i nostri edifici sono realizzati in un polo produttivo coperto, che permette il massimo controllo e la miglior attenzione ai dettagli. Per la realizzazione di una struttura si procede con l’unione di più moduli in acciaio, che affiancati e sovrapposti permettono di disegnare qualsiasi tipo di edificio, completamente personalizzabile a livello di disposizione interna, di aperture finestrate e di finiture, con la scelta tra diversi livelli di coibentazione in base alla situazione climatica nella quale andremo a costruire”.
Un’innovazione che nasce dalla scelta di RTE Group di puntare sui giovani che con le loro competenze e visioni sono in grado di rivoluzionare anche il settore dell’edilizia tradizionale.
“In questo caso” – ha sottolineato Paolo Rosso, titolare di RTE Group – “la Rosso Srl ha dato fiducia a due giovani donne architetto, che con la loro professionalità e le loro idee hanno saputo realizzare qualcosa di estremamente innovativo. Crediamo che nel fare impresa servano tre cose fondamentali: la visione, il coraggio e le persone, che rappresentano la vera forza del nostro gruppo, che vanta quasi cento collaboratori. Nata a Trieste nel 1971, la Rosso Srl opera in tutti i settori delle costruzioni e ha contribuito alla realizzazione di importanti opere, fra le quali, le più recenti, piazza della Libertà, Ponte Rosso, Trieste Convention Centre, lo stabilimento della BAT”.