La città di Pordenone piange la scomparsa di Umberto Natalucci
La scomparsa di Umberto Natalucci, figura di spicco nel mondo professionale e istituzionale, ha colpito la città di Pordenone. Nato nel 1942, l’ingegnere aveva 82 anni e per molti anni è stato un punto di riferimento per la comunità, grazie al suo impegno, equilibrio e capacità di mediazione.
Carriera tra istituzioni e associazionismo
Nel corso della sua carriera, Umberto Natalucci ha ricoperto ruoli di rilievo sia a livello politico che professionale. Negli anni Settanta e Ottanta ha fatto parte del Consiglio comunale e della Giunta come Assessore, mostrandosi come un uomo del confronto capace di promuovere il dialogo in un periodo di cambiamento per la città.
Un professionista al servizio della collettività
Oltre al suo impegno pubblico, Natalucci si è distinto nel campo dell’ingegneria. Ha ricoperto ruoli di presidente nazionale della Scuola di alta formazione degli ingegneri, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Pordenone, del Rotary Club locale e delegato Inarcassa. Il suo contributo alla crescita delle professioni tecniche è stato riconosciuto a livello nazionale.
Il ricordo di Tomasello e della comunità politica
Dopo la sua scomparsa, numerosi esponenti del territorio hanno espresso il loro cordoglio. Fausto Tomasello, segretario provinciale del Pd di Pordenone, ha sottolineato il valore umano e professionale di Natalucci, evidenziando la sua dedizione verso la comunità e il suo ruolo nelle istituzioni locali.
Una perdita per la comunità pordenonese
La scomparsa di Natalucci ha lasciato un vuoto nella comunità. Lascia la moglie Sandra Montini, le figlie Mariagiovanna e Ilaria, e i nipoti. Pordenone lo ricorda come un professionista stimato per la sua onestà, passione civile e dedizione alle migliori cause culturali e sociali della città.