Un’illuminata del panorama musicale italiano
TRIESTE – MONFALCONE (GO) – Fernanda Selvaggio non è stata soltanto una violinista di straordinario talento, ma una figura luminosa della cultura musicale italiana, capace di ispirare, insegnare e incantare per decenni. La sua scomparsa lascia un vuoto immenso non solo a Trieste e Monfalcone, ma in tutto il panorama della musica classica.
Un percorso brillante e riconosciuto a livello nazionale
Nata a Monfalcone, in provincia di Gorizia, Fernanda Selvaggio ha mostrato un amore viscerale per il violino sin dalla più tenera età, seguendo le orme del padre Ideo. Il suo percorso formativo è stato costellato di successi, culminando con il diploma con lode al Conservatorio di Trieste nel 1965 sotto la guida di Gianni Pavovich.
Già prima della fine degli studi, il suo talento era stato riconosciuto a livello nazionale, con vittorie consecutive alla Rassegna Nazionale di Vittorio Veneto (1964 e 1965) e alla Rassegna Giovani Concertisti del 1966. La sua carriera decollò grazie anche alla segnalazione del celebre Remy Principe, che le aprì le porte del palcoscenico internazionale con i “Virtuosi di Roma”.
Una carriera di prestigio nei grandi teatri italiani
Dal 1970, Fernanda ha ricoperto il ruolo di Primo Violino di Spalla presso il prestigioso Teatro Verdi di Trieste, posizione mantenuta fino al 1997. Un incarico che ha saputo onorare con professionalità e raffinatezza, imponendosi come una delle prime donne italiane ad affermarsi con tale autorevolezza in un ambiente orchestrale ancora fortemente maschile.
La sua carriera l’ha portata anche al Teatro La Fenice di Venezia, altro punto cardine della sua storia musicale. Ha lavorato con grandi direttori d’orchestra come Giuseppe Sinopoli, Eliahu Inbal, Michel Tabachnik, e molti altri. La sua versatilità l’ha resa una delle più apprezzate interpreti del panorama sinfonico e cameristico.
Una passione per la musica da camera e l’insegnamento
La passione per la musica non si è mai limitata all’ambito sinfonico. Fernanda Selvaggio ha portato il suo violino sui palchi di tutta Europa anche in formazioni cameristiche: in duo con il pianoforte, in trio, quartetto e quintetto d’archi. Ha condiviso la scena con musicisti del calibro di Saschko Gawriloff e Siegfried Palm, e soprattutto con il fratello Giorgio Selvaggio, con cui ha creato un duo fraterno e artistico di rara intensità.
Tra le tante esibizioni, spiccano quelle nei festival di Spoleto, della Biennale di Venezia, e in prestigiosi programmi radiofonici e televisivi trasmessi da RAI, ORF, RTBF, TVE, ERT e altre emittenti europee e asiatiche.
Un’eredità duratura nell’insegnamento musicale
L’anima di Fernanda Selvaggio è vissuta anche attraverso l’insegnamento. Fondatrice dell’Istituto di Musica “A. Vivaldi” di Monfalcone nel 1966, lo ha diretto per decenni con dedizione assoluta, formando generazioni di giovani musicisti, molti dei quali oggi portano avanti la sua eredità.
Dal 1971 al 1997 è stata anche docente di violino presso il Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste, diventando una figura guida per studenti e colleghi, un vero faro nella formazione musicale italiana.