L’Arma dei Carabinieri contro la violenza sulle donne

Sempre maggioreè l’impegno che anno dopo anno l’Arma dei Carabinieri pone nel contrasto a tutti quei comportamenti che ledono ledonne fisicamente, psicologicamente e nella loro dignità. In occasione d...

25 novembre 2021 08:47
L’Arma dei Carabinieri contro la violenza sulle donne -
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Sempre maggiore
è l’impegno che anno dopo anno l’Arma dei Carabinieri pone nel contrasto a tutti quei comportamenti che ledono le
donne fisicamente, psicologicamente e nella loro dignità. In occasione della Giornata internazionale per
l'eliminazione della violenza contro le donne
l’Arma vuole sottolineare il proprio quotidiano agire con una serie di
simboliche iniziative che aiutino
tutte le donne, ed in particolare quelle che vivono momenti di difficoltà, a comprendere che il primo passo per
tornare libere dalle violenze è quella di denunciare. Uomini e donne insieme all’Arma dei Carabinieri sono gli attori
principali per poter vincere questa battaglia, che sempre più incide e si insinua
nella nostra società.

L’obiettivo è quello di diminuire il numero dei reati sommersi,
ovvero tutti quei comportamenti perseguibili che ledono le donne e che, concretizzandosi molto spesso all’interno delle mura domestiche, sono difficilmente individuabili. Tale fenomeno, aggravatosi nel periodo di “convivenza
forzata”, conseguente alla diffusione del Covid-19, è stato definito dalle Nazioni Unite una seconda “pandemia nell’ombra”.

Il significato
della campagna di sensibilizzazione (in allegato) avviata anche sul web ed i social, le numerose caserme illuminate di
arancione in adesione al progetto “Orange the
World”, sono alcuni segnali tangibili
dell’assoluta attenzione e priorità dell’Arma
a invogliare le donne vittime
di violenze a denunciare. Il successo istituzionale è quello di dare coraggio
alle vittime, che si vedono imbrigliate in situazioni apparentemente senza uscita.

Gli strumenti
specifici di cui si è dotata la Benemerita e su cui può fare affidamento chi
gli si rivolge, sono vari. A partire dalla Sezione Atti Persecutori - collocata nell’ambito del Raggruppamento
Carabinieri Investigazioni Scientifiche – e che da oltre dieci anni svolge attività di studio e analisi del fenomeno,
elaborando valutazioni sui “fattori di rischio” in favore dei reparti operanti, e programmi di formazione del
personale. Tra i vari supporti forniti
dal Reparto troviamo il “prontuario operativo”, un importante documento
riepilogativo delle migliori
pratiche adottate nella gestione dei casi, e i corsi basici e specialistici sul
tema dello stalking, a favore di
Ufficiali dell’Arma in servizio presso i reparti investigativi, nonché di tutti i Comandanti di Compagnia,
Tenenza e Stazione. A questo si aggiunge, sin dal 2014, la “Rete nazionale di
monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”
, strutturata su ufficiali
di polizia giudiziaria - Marescialli e Brigadieri - inseriti nell’ambito delle articolazioni investigative territoriali e formati
presso l’Istituto Superiore
di Tecniche Investigative, con specifici corsi. Ad
oggi ne sono stati svolti
complessivamente 19, che hanno consentito di formare oltre 400 unità,
operanti sul territorio
nazionale.

Inoltre il 25
novembre 2016, in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, è stato sottoscritto un ulteriore Accordo tra i Ministri
della Difesa e per le Pari
Opportunità
, cui è seguito il rinnovo della collaborazione tra il D.P.O. e l’Arma che ha portato la Sezione Atti Persecutori allo sviluppo di attività di ricerca e analisi, alla formazione
del personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e degli operatori del numero di pubblica utilità “1522”, nonché
a svolgere attività di sensibilizzazione in favore delle scuole, attraverso un ciclo di 40 giornate di educazione.
Inoltre su richiesta del D.P.O. è stata effettuata
la mappatura dei Centri Antiviolenza presenti sul territorio nazionale, al fine di verificare l’effettiva esistenza ed operatività delle strutture attive nell’ambito dell’assistenza alle vittime.

L’Arma ha anche collaborato, quale rappresentante del Ministero
della Difesa
:

  • al Tavolo Interministeriale, istituito nel 2013, per l’elaborazione del “Piano d’azione straordinario contro la violenza
    sessuale e di genere”
    , adottato nel luglio 2015 dalla P.C.M.;
  • all’Osservatorio
    Nazionale sulla violenza, i cui lavori hanno portato alla redazione del “Piano Strategico Nazionale sulla violenza
    maschile contro le donne (2017-2020)”,
    approvato nella riunione del Consiglio dei Ministri del 23
    novembre 2017, e delle “Linee guida nazionali per le aziende sanitarie e
    ospedaliere in tema di soccorso e assistenza
    socio - sanitaria”
    alle donne vittime di violenza, adottate con
    D.P.C.M. del 24 novembre 2017.

Sul piano delle
collaborazioni interistituzionali, sul territorio nazionale sono state siglate numerose intese tra Procure della
Repubblica, Prefetture, Forze di polizia, Ospedali e Centri antiviolenza, che vedono tutte
la partecipazione dell’Arma.

Si sottolinea
inoltre il progetto avviato con Soroptimist
International d’Italia
, denominato “Una stanza tutta per sé”, consistente nell’allestimento,
all’interno di Caserme dell’Arma, di locali idonei all’ascolto protetto di donne vittime di violenza. Un progetto che ha consentito di allestire ad oggi circa 150
stanze su tutto il territorio nazionale che permettono ogni giorno di accogliere in un ambiente confortevole e meno
“istituzionale” le vittime di abusi.
Inoltre Soroptimist, ha fornito all’Arma 33 kit per la videoregistrazione ad
altrettanti Comandi, da utilizzare
nelle fasi di ricezione delle querele o nelle attività di escussione. Proprio nella giornata del 25 novembre
2021 viene inaugurata presso il Nucleo Investigativo di Roma un’altra “Stanza tutta per se”, che sarà d’ausilio per le numerose donne della Capitale, vittime
di abusi.

L’8 gennaio
scorso è stato anche siglato un protocollo d’intesa con l’Associazione “Vite senza
Paura”
, presieduta da Maria Grazia Cucinotta ed impegnata sul territorio a
supporto delle vittime di violenza di
genere, per lo sviluppo di iniziative congiunte volte a rafforzare le azioni
di prevenzione e repressione del fenomeno.

Non ultimo in concomitanza della celebrazione di domani si svolgerà presso la Scuola
Ufficiali Carabinieri il primo seminario, con il coinvolgimento di 100
militari appartenenti alla “Rete
nazionale di monitoraggio”, che ha l’obiettivo di fornire specifici elementi di psicologia comportamentale per migliorare le capacità di interazione con le vittime
vulnerabili, sia nel primo contatto
in situazioni di emergenza, sia nel successivo percorso di

formalizzazione
della denuncia. Questo è il primo di una serie che scaturisce da un accordo operativo con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) sottoscritto
lo scorso 17 novembre 2021.

Infine, l’Arma ha partecipato con la Polizia di Stato alla realizzazione
del sistema “Scudo”, una banca dati dedicata, volta a fornire
agli operatori, nell’immediatezza degli interventi, un quadro informativo completo
su eventi pregressi e soggetti coinvolti.

Tutti i militari dell’Arma, in
maniera empatica e grazie agli strumenti in possesso sono quotidianamente impegnati a fornire
coraggio a tutte quelle donne che si trovano in difficoltà, cercando di trasmettere loro la
consapevolezza che insieme si può uscire da situazioni di violenza.

Quanto sopra è, prima di tutto, finalizzato ad evitare che si verifichino ulteriori “femminicidi”, ovvero sia l’omicidio avvenuto in presenza
di una condotta e/o volontà
“discriminatoria” da parte dell’autore del reato (maschio)
nei confronti della vittima (femmina
o transgender), aggredita
poiché considerata “inferiore” in ragione della sua appartenenza al genere femminile, che le
uccisioni di donne da parte di uomini, avvenute nell’ambito relazionale, passionale, familiare e di vicinato.

Ma ci sono altri
reati apparentemente meno gravi che insidiano quotidianamente le donne, tra questi troviamo il fenomeno comunemente
denominato “stalking”, che è ricondotto ai reati di “atti persecutori” (art. 612-bis c.p.), nonché i casi di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) e percosse
(art. 581c.p.), con vittima donna.

L’Arma dei
Carabinieri anche nel corso del 2020 e nei primi dieci mesi del corrente anno
ha continuato a focalizzare il proprio impegno
per poter contrastare tali crimini, in considerazione
anche dell’influenza che ha avuto su di essi e sulla loro denuncia il periodo pandemico.

Nel 2020,
rispetto al 2019, i delitti perseguiti dall’Arma con riferimento agli atti
persecutori sono 12.138 e con riguardo ai primi dieci mesi del 2021, i Reparti Carabinieri hanno perseguito 9.918 atti persecutori.

Per quanto
attiene ai maltrattamenti in famiglia, nel 2020, i delitti perseguiti sono 15.701. Con riferimento al periodo gennaio – ottobre dell’anno in corso,
i Reparti Arma hanno perseguito 13.014 maltrattamenti in famiglia.

Infatti, lo
scorso anno sono state tratte in arresto 1.495 persone per reati connessi con
gli atti persecutori, mentre nei primi dieci mesi dell’anno in corso gli arresti sono stati 1.390.

Analogamente,
per i maltrattamenti in famiglia, nel 2020 sono stati arrestati 3.010 soggetti. Nel periodo gennaio – ottobre del 2021 le
persone tratte in arresto per maltrattamenti in famiglia sono state 2640.

Nel 2020, per
reati di violenza sessuale, l’attività istituzionale condotta ha consentito di
trarre in arresto 935 persone,
mentre nei primi dieci mesi del 2021, gli arresti
sono stati 858.

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