A Monreale, in Sicilia, si sta svolgendo in questi giorni il XVIII Congresso dell’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei – AIMC al quale la Scuola Mosaicisti del Friuli è stata invitata per affrontare l’importante tema della formazione. Curato, in questa edizione, da Giovanni Alvich e Francesco Urso, mosaicisti e docenti del locale Liceo artistico Mario D’Aleo, che si caratterizza fin dalla sua istituzione negli anni Sessanta per l’insegnamento dell’arte e restauro del mosaico (uno tra i pochissimi istituti superiori in Italia), il Congresso rappresenta un appuntamento annuale capace di riunire professionisti da tutto il mondo.
Nella cittadina vicina a Palermo e nota soprattutto per i mosaici bizantini che rivestono le pareti del duomo raccontando ai fedeli, come un libro illustrato, le storie del Vecchio e Nuovo Testamento, si guarda al presente e alla produzione attuale nell’ambito musivo: Nuovi percorsi in evoluzione questo infatti il titolo che come un filo rosso unisce tutti gli interventi nei tre giorni di presentazioni, confronti, incontri, appuntamenti, mostre e visite.
È proprio nella prima giornata del Congresso che la Scuola Mosaicisti del Friuli ha portato il suo contributo attraverso il saluto del presidente Stefano Lovison e la relazione del direttore Gian Piero Brovedani, invitati a illustrare quali prospettive e sfide la Scuola Mosaicisti del Friuli raccolga ogni giorno nell’ambito della formazione e della preparazione al mestiere del mosaicista. Una missione, che si ricorda, ha più di cento anni e nel tempo ha saputo rinnovarsi, aprirsi a nuove soluzioni, considerare diversi stili e materiali capaci di rispondere al gusto e alle esigenze del presente, senza però mai rinnegare e tradire quella tradizione artigianale ereditata e coltivata dai maestri friulani fin dal Cinquecento. Così il direttore Brovedani: «L’arte musiva contemporanea non può prescindere dagli antichi saperi, dalla cultura e dalla manualità compositiva, mirate alla creazione del Bello. Fondamentale è la formazione, l’applicazione, la passione, il sapere fare senza trascurare le nuove tecnologie ideative dalla grafica computer, alla modellazione digitale e dalla recente “intelligenza artificiale”: materie indispensabili per le nuove generazioni di mosaicisti. D’altra parte la parola arte deriva dal latino ars che ha come primo significato “ogni attività mirata a progettare o a costruire in modo adatto ed armonico qualcosa”. E’ l’andare verso, il “saper fare”, il “produrre”. Qualità proprie di un bravo, cosciente e preparato Artigiano. In una formula di sintesi: arte=artigianato=arte».
Una tradizione per la contemporaneità, come sintetizza correttamente il titolo dell’intervento: una scelta formativa che finora è stata vincente e che offre agli allievi che da tutto il mondo giungono alla Scuola Mosaicisti del Friuli una marcia in più: quella cioè della “pratica” di mestiere, che, lo certificano i dati, determina per gli allievi, alla conclusione del ciclo di studi, l’ingresso immediato nel mondo del lavoro. Unica in Italia la Scuola guarda con decisione a ciò che serve per svolgere l’attività di mosaicista oggi e, allo sviluppo della creatività, combina con decisione la conoscenza e le competenze tecniche necessarie perché ogni progetto possa essere totalmente ideato, seguito e concluso dal singolo mosaicista. Concepire, eseguire e “dominare” tutto il processo artistico e produttivo del mosaico: su questo si basa il percorso di alta formazione professionale della Scuola Mosaicisti del Friuli che, in ambito lavorativo, risulta vincente.
Piace allora citare tra i relatori di questa edizione del Congresso anche una ex allieva, qualificatasi Maestra Mosaicista nel 2019: Sara La Fiura che nel suo intervento, Con il luccichio negli occhi… da Monreale in giro per il mondo…, racconta la sua esperienza di conquiste e successi professionali.
Così come le sperimentazioni, le proposte e le scelte tecniche ed estetiche presentate dai diversi relatori, che raccontano di progetti realizzati in Italia, in Cina, in Norvegia, in Turchia…, confermano quanto importanti siano le compretenze tecniche sviluppate con il “fare”, con il contatto diretto su materiali e superfici, con la pratica dunque che rende possibile il concretizzarsi di un’idea dando piena applicazione all’espressione artistica.
XVIII Congresso Internazionale dell’AIMC – Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei Monreale, Cinema-Teatro Imperia
22-23-24 aprile 2024
Mosaico Contemporaneo: nuovi percorsi in evoluzione
Contemporary Mosaic: new evolving paths
a cura di Giovanni Alvich e Francesco Urso