MONFALCONE (GORIZIA) – Inaugurata la Galleria Rifugio: un simbolo di memoria e identità
Con una cerimonia partecipata e sentita, è stata inaugurata la Galleria Rifugio, un nuovo spazio museale nato dal recupero di un tunnel che, durante la Seconda guerra mondiale, serviva come rifugio antiaereo per migliaia di cittadini. Oggi, 10 luglio 2025, questo luogo storico si trasforma in un simbolo di memoria, di identità condivisa e di promozione culturale.
L’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, ha sottolineato quanto sia importante aver restituito alla comunità uno spazio di tale valore. «La Galleria Rifugio, riqualificata e trasformata in museo, rappresenta un bene prezioso per tutti noi. In passato salvava vite, oggi racconta la nostra storia, custodisce la memoria e ci invita a riflettere sul senso della pace», ha dichiarato.
La Regione FVG ha disposto un finanziamento di 810mila euro
Grazie a un finanziamento di 810 mila euro messo a disposizione anche dalla Regione Friuli Venezia Giulia, la galleria è stata completamente recuperata e resa accessibile al pubblico.
La Galleria Rifugio si estende per quasi 300 metri sotto il centro storico di Monfalcone, con ingresso dalla storica Salita Granatieri. Costruita per proteggere fino a quattromila persone durante i bombardamenti, ora si trasforma in un percorso emozionante che accompagna i visitatori alla scoperta di un passato difficile ma fondamentale.
Questa nuova funzione, pensata soprattutto per le scuole e le nuove generazioni, rende la galleria un luogo educativo, dove la storia non è solo raccontata, ma vissuta attraverso installazioni, pannelli informativi e spazi espositivi.
Callari ha evidenziato come, in un periodo ancora segnato da conflitti internazionali, la Galleria Rifugio diventi un forte monito. In concomitanza con GO!2025, che vede Nova Gorica e Gorizia come Capitale europea della cultura, il messaggio lanciato da Monfalcone è chiaro: promuovere la pace e costruire una cultura di convivenza.
Sito turistico e valore storico
La galleria diventa così non solo un sito turistico di rilevanza storica, ma anche un luogo dove le nuove generazioni possono comprendere il valore della memoria e dell’impegno per un futuro migliore.
Questo intervento si inserisce in un più ampio piano regionale di recupero e valorizzazione dei luoghi storici. Il Friuli Venezia Giulia punta a rendere fruibili spazi carichi di significato, promuovendoli come risorse educative e turistiche.