“Il deserto rosso” restaurato in 4K al Cinemazero: omaggio a Piero Poletto nel centenario
Proiezione in 4K de “Il deserto rosso” al Cinemazero con omaggio a Piero Poletto nel centenario della nascita.
PORDENONE – Martedì 11 novembre alle 20.45, il Cinemazero di Pordenone ospiterà la proiezione della versione restaurata in 4K de “Il deserto rosso” di Michelangelo Antonioni, curata dalla Cineteca Nazionale. La serata sarà arricchita da un’introduzione critica a cura di Paolo D’Andrea, che guiderà il pubblico alla riscoperta di un capolavoro che continua a parlare al presente con la forza della sua inquietudine visiva.
L’evento vuole rendere anche un omaggio a Piero Poletto, scenografo sacilese e collaboratore fondamentale di Antonioni, nel centenario della sua nascita, sottolineando il ruolo centrale della scenografia nella costruzione del film.
Un capolavoro cromatico e narrativo
“Il deserto rosso”, del 1964, rappresenta una svolta radicale nel cinema di Antonioni: il primo film a colori, ma dove il colore non è semplice ornamento, bensì linguaggio, sensazione e vibrazione emotiva. La storia di Giuliana, interpretata da Monica Vitti, una donna segnata da un trauma che ne incrina l’equilibrio interiore, si sviluppa attraverso spazi, superfici e paesaggi industriali, più che tramite dialoghi o azione. Nebbie, geometrie ferrose delle fabbriche, vuoti e saturazioni diventano strumenti narrativi, capaci di trasmettere lo stato emotivo della protagonista.
L’apporto decisivo di Piero Poletto
La scenografia di Piero Poletto trasforma il film in un organismo cinematografico vivo. Antonioni gli chiede di rendere tangibile la percezione alterata di Giuliana, di reinventare la realtà, modificando prati, muri, strutture e persino interi boschi per riflettere la fragilità emotiva della protagonista. In questo modo, lo spazio smette di essere semplice sfondo e diventa respiro, risonanza e corpo del racconto.
In collaborazione con il direttore della fotografia Carlo Di Palma, Poletto crea una grammatica del colore unica: tonalità spente di grigi e ocra per l’ambiente industriale, contrapposte a interni vibranti di rossi, gialli e blu, quasi vene pulsanti di un mondo artificiale. Come notato da Jean-Luc Godard, in questo film “la funzione dei dialoghi è assolta dal colore”, dove ciò che Giuliana non riesce a nominare emerge negli oggetti, nelle superfici, nella materia stessa dell’immagine.
L’effetto pitturato: cinema e arte visiva
La mano di Poletto imprime al film una dimensione pittorica: ogni inquadratura diventa quadro sospeso tra realtà e visione, dando vita a quello che lo storico Antonio Costa ha definito “effetto pitturato”. Il controllo totale del colore richiama linguaggi pittorici e artistici di Morandi, Burri, Carrà e Fattori, fino alle suggestioni dell’astrazione e della pop art, trasformando il cinema in pittura vivente.
Omaggio al centenario di Piero Poletto
L’iniziativa, realizzata in collaborazione con U.T.E. Sacile e Piccolo Teatro Città di Sacile, celebra i cento anni dalla nascita di Piero Poletto e il suo contributo alla storia del cinema, offrendo al pubblico un’esperienza che unisce estetica, emozione e memoria storica.
Una serata imperdibile per chi desidera riscoprire Antonioni, la sua visione cromatica e la creatività di uno scenografo che ha saputo trasformare la percezione in arte.