Villa Nachini ospita il finissage della mostra “E-vocazioni”: Celiberti e Fedele in dialogo
A Corno di Rosazzo il finissage della mostra “E-vocazioni” con Celiberti e Fedele: arte, territorio e comunità unite dal progetto FluxJudri.


CORNO DI ROSAZZO – Arte e territorio si intrecciano nel finissage della mostra “E-vocazioni: Fedele e Celiberti tra realtà e visione”, in programma a Villa Nachini Cabassi. L’evento, organizzato dall’Associazione Judrio con la Fondazione Celiberti, il Comune di Corno di Rosazzo e il Comune di Cormons, chiude un percorso espositivo nato all’interno del festival FluxJudri.
Un dialogo tra maestri friulani
La mostra ha messo in relazione due protagonisti della scena artistica regionale: Giorgio Celiberti, tra i più celebri pittori e scultori contemporanei udinesi, e Simona Fedele, pittrice originaria di Corno di Rosazzo con esperienze espositive internazionali.
«L’incontro tra un grande maestro e una voce innovativa rappresenta il cuore del progetto – spiega Elena Gasparin, presidente dell’Associazione Judrio –. Con FluxJudri vogliamo seminare cultura per costruire comunità resilienti e partecipi».
La mostra diffusa sul territorio
A partire da giugno, le opere sono state ospitate in aziende agricole locali e nella Biblioteca di Cormons, valorizzando spazi di comunità e realtà produttive. Il progetto ha offerto così un itinerario che intreccia arte, paesaggio e identità locale.
Il finissage a Villa Nachini
Il momento conclusivo vedrà la presenza degli artisti Fedele e Celiberti, del curatore Ivan Crico e dello scrittore Matteo Bellotto, che accompagneranno il pubblico in una riflessione sul rapporto tra segno, materia e memoria. Seguirà l’intervento musicale del fisarmonicista Giampaolo Mrach e un rinfresco conviviale.
Arte come memoria e comunità
«Celiberti, con le sue sculture, e Fedele, con i suoi dipinti, testimoniano un intenso rapporto con la materia come linguaggio silenzioso, capace di trasformarsi in documento e speranza» – sottolinea il curatore Crico.
Per l’assessore alla Cultura Sonia Paolone, la chiusura della mostra diventa «un messaggio di arte e comunità. Il festival FluxJudri unisce il territorio attorno al Contratto di Fiume, con l’auspicio che questo percorso diventi patrimonio condiviso da tutti».